Cronaca
1 Giugno 2022
L'unico tifoso spallino che ha scelto di farsi giudicare è anche l'unico assolto. Per il giudice “il fatto non sussiste”

Insulti all’attivista: un patteggiamento e un’assoluzione

di Daniele Oppo | 1 min

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Un patteggiamento e un’assoluzione “perché il fatto non sussiste”. Si chiude così il processo a carico di due tifosi spallini accusati di aver diffamato l’attivista ambientalista Marzia Marchi commentando su Facebook una foto del 2016 che la ritraeva durante la campagna contro il taglio degli alberi attorno allo stadio.

Nell’udienza di ieri è stato formalizzato il patteggiamento per uno dei due imputati, che aveva scritto un insulto a sfondo sessista; mentre si è discusso il giudizio abbreviato scelto dal secondo, un trentenne ferrarese che aveva invitato Marchi, scrivendo un commento in dialetto, a legarsi una corda al collo invece che legarsi all’albero.

Per il giudice Andrea Migliorelli, quella frase non è una diffamazione. “La signora dovrà accettare qualche critica, sono contenta che il diritto di critica sia stato tenuto in considerazione dal giudice”, commenta l’avvocata Veronica Gnudi del Foro di Ravenna, che assiste il tifoso.

Marchi si era costituita parte civile, assistita dall’avvocato Vasco Sisti.

Altre tre persone degli originari cinque indagati avevano scelto la strada dell’accordo stragiudiziale, con una lettera di scuse per le espressioni e il linguaggio utilizzato e un risarcimento economico.

 

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