
(foto da L’Heraldo)
Dopo la corte territoriale del primo grado e il Tribunale superiore di Giustizia dell’Aragona (appello), ora anche la Suprema Corte spagnola (equivalente alla nostra Cassazione) si è pronunciata sulla colpevolezza di Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, conosciuto in mezza europa come il killer “Igor il Russo”.
La camera penale della Corte Suprema ha confermato la pena detentiva permanente rivedibile per il triplice omicidio di Teruel, Andorra.
Dopo esser scappato dall’Italia, Igor trovò rifugio sui mondi dell’Aragona, in un casolare abbandonato. Da qui usciva per compiere qualche razzia e approvvigionarsi di cibo e vestiario. In questi frangenti si trovò di fronte, quel 14 dicembre 2017, prima l’allevatore José Luis Iranzo, 40 anni, e successivamente i due agenti della Guardia Civile uccisi, Víctor Romero, 30 anni, e Víctor Jesús Caballero, 38 anni.
Tutti uccisi a colpi di pistola. Le due guardie furono crivellate con 17 proiettili. Nel ricorso la difesa chiedeva l’annullamento della condanna per violazione del diritto al giusto processo per mancanza di motivazione del verdetto della giuria, ma l’Alta corte ha ritenuto il contrario e ha ricordato che lo stesso imputato ha riconosciuto di aver ucciso le tre vittime, anche se motivando gli assassini come legittima difesa.
La Corte Suprema ha quindi confermato la pena detentiva permanente rivedibile per l’omicidio di Iranzo e a due pene detentive di 25 anni ognuna per gli altri due delitti. A queste si sommano le tre condanne a cinque anni per altrettante rapine aggravate, oltre al pagamento di oltre tre milioni di euro alle famiglie delle vittime a titolo di risarcimento.
Altre condanne per le “gesta” spagnole lo vedono colpevole di tentato omicidio di due persone in una casa di campagna ad Albalate (Teruel) il 5 dicembre 2017, pochi giorni prima del triplice omicidio di Andorra. Per questi ultimi fatti deve scontare altri 21 anni.
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