Politica
23 Maggio 2022
I dubbi del segretario dem sull'operazione annunciata dall'assessore Fornasini: “Davvero si fa per risparmiare 70mila euro?”

Partecipate. Talmelli critico: “Dopo tre anni da Ferrara Tua a Ferrara Loro”

di Redazione | 3 min

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L’operazione d’incorporazione della Holding Ferrara Servizi in Ferrara Tua per la creazione di una multiutility solleva più di un dubbio da parte di Alessandro Talmelli, segretario comunale del Pd, che chiede quali siano i vantaggi e più trasparenza nel processo.

“Mi pare evidente – attacca duro Talmelli – che mancano motivazioni serie e concrete per proseguire con quest’operazione, mettendo a rischio la tenuta finanziaria del Comune, il proprio patrimonio, di cui una parte demaniale e quindi difficilmente conferibile ad una Spa, provando a risolvere, in questo modo, la tensione forte che c’è in una maggioranza ormai consumata da rapporti difficili, legata solamente dalla gestione del potere e dall’occupazione delle poltrone: dopo appena tre anni di Amministrazione, nasce quindi ‘Ferrara Loro Spa’”.

La delibera, annunciata in settimana dall’assessore al Bilancio Matteo Fornasini, verrà discussa e messa in approvazione nel Consiglio comunale del 30 maggio.

Il segretario dem è poco persuaso anche dal dato principale che sembra aver guidato la scelta: il risparmio di costi. “Davvero si fa tutta questa operazione per risparmiare 70 mila euro? – chiede -. Ma davvero si può pensare che sia soddisfacente in termini di risparmio? Ammesso che di risparmio effettivo si tratti?”.

“Le risorse pubbliche anche fossero per solo un euro sono ‘preziose’ se risparmiate o spese ‘bene’, ma è evidente che la manovra per l’impatto che essa genererà in termini strategici, risulta quantomeno ‘ridicola’ e “irrisoria” se la rapportiamo ai volumi di costi che complessivamente le società della Holding oggi sopportano – afferma Talmelli -. Il risparmio dichiarato tra l’altro è ottenuto mediante una riduzione delle risorse dedicate ai controlli dei collegi sindacali, revisori ed organismi di vigilanza, che costituiscono risorse essenziali per controlli indipendenti a garanzia dei cittadini: non mi pare quindi che ci fossero spese dissennate se l’unico risparmio risiede sui controlli. Se si vuole fare una revisione seria della governance sulle partecipate – afferma Talmelli – è necessario un vero e proprio piano industriale dell’intera manovra, basandosi solamente sull’allegato ridicolo pervenuto ai consiglieri in commissione risulta davvero difficile non solo ‘sostenere’, ma credere che l’analisi si limiti a quanto indicato”.

“Poi su un processo così impattante, stiamo parlando del patrimonio del nostro Comune, è mancato il confronto preventivo con i cittadini, i sindacati, le imprese – accusa Talmelli -. L’assessore ha detto in Commissione che sono mesi che si sta lavorando per una ipotesi di costituzione di società in house: ma allora perché dentro a questo lasso di tempo non c’è stata una adeguata partecipazione e condivisione con tutti i soggetti coinvolti o coinvolgibili? Tutto in fretta a discapito del valore della trasparenza, tanto cara a chi prima era seduto nei banchi dell’opposizione, senza avere la possibilità di analizzare bene un progetto così importante per Ferrara”.

Per Talmelli anche lo scopo della nuova mega azienda partecipata sembra andare al di là delle funzioni che dovrebbe svolgere: “Vogliamo poi parlare dell’oggetto sociale? Una sfilza chilometrica che prevede perfino l’attività di marketing e promozionale: vuol dire che i cittadini pagheranno la propaganda? Non mi pare attività di servizio sociale, tantomeno di interesse pubblico. I concerti e gli eventi pubblici in questa maniera il ferrarese li pagherà due volte: una mentre paga la bolletta e una quando comprerà il biglietto. Attenzione – conclude – perché un modello simile di gestione l’abbiamo avuta una decina di anni fa a non pochi chilometri da noi, a Parma, proprio con una amministrazione di centrodestra portando al rischio concreto del dissesto finanziario del Comune”.

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