Terre del Reno
20 Maggio 2022
A 10 anni dal sisma l’azienda del comparto delle leghe leggere inaugura la sede ricostruita e rilancia con investimenti e nuove assunzioni

Tecopress: dopo il terremoto la ‘fabbrica della rinascita’

di Redazione | 3 min

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Dosso. “La gioia e il ricordo, particolare e simbolico, di una giornata come quella di oggi non sono facilmente descrivibili a parole. Da quel giorno infausto e tragico la vita è proseguita con nuovo slancio e grande desiderio di rivalsa sugli eventi accaduti in quei giorni”. È con grande emozione che Federico Dondi, ceo di Tecopress – azienda operante dal 1971 nel mercato della componentistica in leghe leggere, producendo getti di alluminio – ha salutato l’inaugurazione del nuovo plesso industriale dell’azienda a Dosso. A festeggiare l’importante traguardo, anche il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

Un taglio del nastro tanto più significativo, in quanto ha luogo a 10 anni esatti dal sisma che causò all’azienda ingenti danni, con il crollo di corpi di fabbrica adibiti a fonderia, e soprattutto la morte di un dipendente durante il suo turno di lavoro, Gerardo Cesaro di 59 anni.

“Il nuovo sito industriale di Tecopress – continua Dondi – è finalmente completato, e il sisma 2012 rappresenta un unicum di sacrificio, dedizione e forza che tutti i dipendenti di Tecopress hanno saputo supportare. Indubbiamente sia la ricostruzione post-sisma che gli investimenti che l’azienda ha potuto compiere hanno trovato il sostegno di Regione e partner che credono nei nostri progetti, nella nostra realtà e nelle potenzialità che questa impresa esprime, oggi, così come quando venne costituita. Tanto restituisce senso di orgoglio, appartenenza al nostro territorio e fiducia nel futuro”.

Un evento terribile, quello del terremoto e dei suoi effetti, che tuttavia non ha piegato la volontà di riprendersi della realtà emiliana, e ha fatto sì che si siano inaugurati, oggi, 4 nuovi fabbricati, ubicati nella stessa area dei precedenti crollati e demoliti, con una superficie industriale paragonabile a quella ante-sisma (circa 28.000 mq coperti).

Tecopress è infatti stata destinataria di due contributi importanti, edile e beni strumentali, per opere complessive di circa 67 milioni (di cui la Regione ha coperto circa il 60% del totale, mentre l’azienda ha stanziato la rimanente parte), concessi per la ricostruzione del plesso industriale adibito a fonderia di leghe di alluminio. Ma non solo: il nuovo plesso industriale permette significativi incrementi dei valori della produzione, oltre a un consistente aumento dell’organico aziendale e un considerevole avanzamento tecnologico.

Tecopress vanta, oggi, 189 dipendenti e 17 isole di lavoro operative, con un fatturato di poco inferiore ai 50 milioni di euro generato nel 2021. L’indotto è inoltre stimato intorno alle 600/800 unità.

Ripristinate tutte le isole di pressocolata, il loro numero consentirà – secondo le stime dell’azienda – il raggiungimento di un potenziale fatturato di circa € 65.000.000 che determinerà un incremento dei dipendenti, e di questi almeno 30 altamente qualificati e laureati, portando il loro numero dagli attuali 189 a circa 250 unità. Una crescita di cui beneficerà anche l’indotto, per quelle aziende che oggi lavorano per Tecopress, con un incremento stimato di ulteriori 100 unità.

Accorate anche le parole del presidente della Regione Stefano Bonaccini: “Oggi, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, abbiamo celebrato dieci anni di straordinario lavoro corale di questo territorio. Una ricostruzione senza eguali nel Paese, merito di tutti, dove ognuno ha contribuito per la propria parte, lavorando insieme, senza lamentarsi. Un orgoglio che, però, convive con la vicinanza e la solidarietà verso chi, dieci anni fa, ha perso un famigliare, un amico o un collega. Le uniche cicatrici che non potremo mai rimarginare. L’inaugurazione di questa nuova sede rientra a pieno titolo nell’opera di aiuto e sostegno al tessuto imprenditoriale di questo territorio, che poteva uscire distrutto dal sisma e che oggi, invece, vede produzione e dati economici migliori rispetto a dieci anni fa”.

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