Economia e Lavoro
21 Maggio 2022
Leonardo Uba confermato segretario della Uil Fpl. A Ferrara servizi al cittadino in crisi

“Il lavoro nella P.A. torni ad essere un valore”

di Redazione | 4 min

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di Pietro Perelli

Nel giorno dell’anniversario dell’approvazione della legge 300 che nel 1970 ha varato lo Statuto dei lavoratori, Leonardo Uba, nella relazione territoriale che apre il sesto congresso di Uil Fpl (categoria che segue enti locali, sanità e terzo settore), si augura “che il lavoro nella pubblica amministrazione torni ad essere un valore e non solo uno slogan”.

Un lavoro che come altri necessita di adeguamenti perché, spiega il segretario provinciale della funzione pubblica della Uil, “siamo coscienti di quanto sia impellente la necessità di definire e di estendere un sistema di regole e di diritti ai lavoratori antichi e nuovi”. Il riferimento è alla continua evoluzione del mondo del lavoro, alla digitalizzazione di alcune funzioni e al fatto che sia “necessario un sistema di diritti capace di durare nel tempo e di adeguarsi alle continue modificazioni dei processi tecnologici e produttivi”.

Inoltre, afferma Uba, “anche in quest’epoca storica, nella quale in molti hanno puntato a svalorizzarlo, il lavoro rimane centrale in una società moderna anche se fatica a rimanere posizionato nei punti dell’agenda politica”. “Questo governo dei migliori – aggiunge – ha dimostrato di avere bisogno di un paio di occhiali” perché “non è accettabile che di fronte a contratti scaduti da anni si ponga in essere un comportamento attendista e non si voglia dare seguito alle prerogative delle organizzazioni sindacali nazionali”.

“Il ruolo della pubblica amministrazione – continua Uba – è fondamentale nella rinascita del paese”. Vi sono però parecchie criticità “nel rinnovo dei contratti nazionali” in particolare con “con il mancato accoglimento della nostra richiesta di spostamento dal confronto della contrattazione integrativa aziendale dei criteri relativi alla graduazione, al conferimento e alla revoca degli incarichi, che appare surreale e incomprensibile”.

“Conoscenze, strumenti e modalità di lavoro nuove – aggiunge – rischiano di venire sprecate se non si pensa a una disciplina seria ed equamente distribuita per tutti. Mancare questa opportunità non vuol dire soltanto fare un dispetto a chi lavora, ma anche all’utenza: non dimentichiamo mai, infatti, che il fine ultimo è la garanzia e la continuità del servizio”.

E proprio la continuità del servizio “è fortemente messa in crisi da un mancato recepimento, da parte delle amministrazioni, dei nuovi strumenti di lavoro telematici. Con una battuta amara, possiamo affermate che non sono solo i ‘sindacati politicizzati’ ad affermarlo nel nostro territorio, ma lo fanno anche gli ordini professionali e i semplici cittadini, con lettere ed articoli sulla stampa locale che dovrebbero essere letti con molta attenzione da parte di qualche amministratore”.

Da sinistra: Luca Masi (segretario), Maria Pia Pucci (componente dell’esecutivo), Monica Manfredini (segretaria), Laura Tonioli (segretaria organizzativa), Patrizia Mari (tesoriere) e Leonardo Uba (segretario generale)

“L’obiettivo – spiega Uba – è accelerare la ricostruzione di una PA fiaccata da più di un decennio di blocchi assunzionali e progressiva perdita di adeguata formazione. In una chiamata fra turnover ripristinato e reclutamento extra in nome del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, gli uffici pubblici si riempiranno di circa 100mila persone all’anno. È necessario seguire questo cambiamento, studiarlo e discuterlo nelle opportune sedi, per far sì che non si trasformi in una temporanea boccata d’ossigeno per i colleghi già inseriti nella macchina amministrativa, che li riporti punto e a capo nel giro di qualche anno”.

“Il Pnrr – prosegue – dovrà creare buona e nuova occupazione, riducendo i divari territoriali. Il suo successo dipenderà dalla Governance e dalla partecipazione; per noi, il confronto con le parti sociali è un valore aggiunto per tutti gli investimenti delle politiche pubbliche”.

Non mancano le preoccupazioni per la perdita di potere d’acquisto degli italiani che quest’anno “è destinato a diminuire del 5%” come effetto dell’inflazione che “corre al ritmo del 6%” bruciando “aumenti salariali che in media non arriveranno all’1%”.

Per questo “l’obiettivo prioritario della politica economica dei prossimi anni deve essere quello di perseguire una crescita sostenuta e duratura che rappresenta la risposta migliore sia per contrastare le diseguaglianze che per risanare il debito pubblico”.

Importante anche il passaggio sulla sanità pubblica che deve “orientare i servizi ad erogare prestazioni in modo proattivo piuttosto che reattivo, comprensivo e continuativo invece che episodico e focalizzato su una specifica malattia”. Lo sforzo deve essere quello di “identificare percorsi diagnostico-terapeutici, socio-sanitari, che interpretino la malattia come un momento di attenzione al soggetto malato e non alla sola espressione fisica della patologia”.

Fondamentale “ancora una volta il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro che è imprescindibile; molto spesso, invece, la sicurezza viene vista come una ‘distrazione’ da attività lavorative ritenute più importanti. Questo messaggio non può passare, mai”. “In una società – conclude – dove talvolta anche i diritti costituzionali non trovano compiutezza, per chi cerca rifugio dalle guerre, per chi chiede tutela del diritto alla salute o un lavoro dignitoso, è necessario essere il ‘sindacato delle persone’”.

In chiusura di congresso è stata rinnovata la segreteria territoriale, che passa da tre a cinque componenti: Leonardo Uba (segretario generale), Laura Tonioli (segretaria organizzativa), Luca Masi, Emanuela Pambianchi e Monica Manfredini .

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