Politica
28 Aprile 2022
Azione, +Europa, Psi e Pri presentano quattro quesiti su partecipazione, traffico in centro, riduzione delle emissioni e cura degli anziani

Referendum comunali: una prima volta “per un nuovo inizio”

di Redazione | 3 min

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Quattro quesiti per il primo referendum consultivo comunale nella storia di Ferrara. A proporli, e presentarli mercoledì mattina, sono Mario Zamorani (Associazione Fe-nice e +Europa), Alberto Bova (Azione), Davide Stabellini (Psi) e Renata Gagliani (Pri).

Zamorani sottolinea come il referendum comunale sia una novità assoluta per la città di Ferrara, che vivrà attraverso questa iniziativa “una ventata di partecipazione e un nuovo inizio per la politica, che torna in questo modo a coinvolgere in maniera attiva i cittadini. I quesiti sono stati elaborati all’interno della associazione Fe-nice – spiega Zamorani – e poi proposti alle forze politiche libdem; ne è stata rimandata a più riprese la pubblicazione a causa dell’emergenza sanitaria che avrebbe compromesso lo svolgimento della campagna referendaria”.

Il primo quesito riguarda l’istituzione di otto Consigli territoriali che vadano a colmare il vuoto lasciato dalla scomparsa delle circoscrizioni. I Consigli territoriali, pur non potendo deliberare e assumere spese, rappresenterebbero uno strumento per garantire la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e politica, soprattutto nelle frazioni che rischiano di rimanere marginalizzate e inascoltate.

Il secondo punto del referendum propone l’istituzione di un’isola pedonale nella parte più centrale della ‘’piazza’’ e l’inasprimento dei controlli, per far sì che solo chi ne ha diritto possa accedere alla zona a traffico limitato del centro storico. “Questa – specifica Gagliani – non è una proposta oscurantista, non andrebbe a ostacolare coloro che animano la vita economica del centro, bensì eviterebbe quella quotidiana invasione di auto che mortifica la bellezza cittadina”.

Il terzo prevede la formulazione da parte del Comune di un Climate City Contract entro aprile 2023. Il patto dovrebbe contenere un piano “realistico ed efficace” per la riduzione progressiva dei gas climalteranti, con il dimezzamento delle emissioni di decennio in decennio. A tal proposito Stabellini ricorda l’ingombrate presenza del polo chimico, “un volano economico importantissimo per la città, con cui dobbiamo convivere, ma che in qualche modo dobbiamo anche compensare”.

L’ultimo quesito propone al Comune la delibera del progetto “Ferrara città che ha cura dei suoi anziani”, da realizzare con la collaborazione delle realtà che già operano in tal senso. Sono concordi i promotori nel riconoscere il ruolo centrale che, anche vista la rilevanza demografica, dovrebbero ricoprire nella vita cittadina.

I quesiti, che sono stati depositati il 5 aprile, sono ancora in attesa di essere approvati da un organo di garanzia che però non è ancora stato convocato. Bova esprime la propria fiducia nel buon esito della procedura, ricordando come poi saranno da raccogliere circa 3mila firme nel giro di quattro mesi. A questo scopo invita “le altre forze democratiche cittadine a partecipare a una iniziativa che si rivolge a tutti i Ferraresi, dato che questi sono temi cari a tutti i cittadini e non solo a una parte politica. Queste sigle se ne fanno promotrici, ma per beneficiare tutta la cittadinanza”.

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