È morto all’età di 93 anni Giuseppe Anselmo, padre del noto avvocato ferrarese Fabio. Anselmo, trasferitosi nella città estense negli anni ’70, era stato cancelliere al tribunale di Bologna e Milano.

Successivamente ha continuato la carriera all’ispettorato del Lavoro, arrivando a dirigere il provinciale di Terni e poi Ferrara insieme al regionale di Ancona, fino alla pensione.

Negli anni successivi ha fatto il giudice di pace e coordinatore a Codigoro.

Figlio di madre slovena e di un emigrato siciliano a Trieste, maestro ed ex militare, fuggì a 14 anni dalle persecuzioni dei titini.

“Avevano emesso una sentenza di morte per noi perchè mio padre era Italiano. Siamo scappati verso Trieste arrampicandoci sul monte – aveva raccontato di recente Giuseppe al figlio -. Avevo una valigia pesantissima che trascinavo. Mia madre piangeva. Avevamo raccolto in fretta quel che potevamo portarci. Camminavamo nella foresta. Sentivamo urla disperate di dolore e richieste di aiuto. Avevano legato gli italiani col filo di ferro vicino ai burroni. Sparavano al primo che si trascinava dietro, uno dopo l’altro, tutti gli altri. Il primo moriva mentre quelli dietro si fratturavano tutto in fondo al burrone. Non morivano subito. Noi andavamo avanti per salvarci”.

“Non è stata una vita facile quella tra me e mio padre – confida oggi Fabio Anselmo -. L’ultimo sorriso che gli ho visto sul viso è stato quando gli ho detto che avevo vinto il processo Cucchi”.

I funerali si terranno domani mattina, sabato 16 aprile, nella Certosa di Ferrara, alle 10.30.