Cronaca
13 Aprile 2022
L'uomo condannato a 2 anni e 10 mesi di reclusione oltre che al risarcimento del danno. L'avvocato della ragazza: “Finalmente è terminata l'intera vicenda, ora si spera di ricominciare con serenità”

Abusi sulla figlia di Atika Gharib, altra condanna per Chamekh

di Redazione | 2 min

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È morto improvvisamente, mentre stava dormendo nella propria culla, dopo aver mangiato. È quanto accaduto nel pomeriggio di martedì (15 luglio) in un appartamento di via Carlo Mayr. A perdere la vita un bimbo di appena tre mesi, per cui ora la Procura di Ferrara - pm di turno Silvia Clinca - ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo contro ignoti

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La Procura aveva chiesto la condanna a sei anni, ma - per il tribunale di Ferrara - quel fatto che lo aveva portato a giudizio non sussiste. Sentenza di assoluzione ieri (17 luglio) pomeriggio quindi per un uomo di 40 anni, inizialmente accusato di aver palpeggiato più volte la nipote di 11 anni nelle parti intime

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L’abuso secondo la procura di Ferrara è avvenuto nell’agosto del 2019, proprio pochi giorni prima del terribile omicidio, e probabilmente sua origine, accompagnato anche dal furto dell’auto di Gharib e di numerosi documenti personali: passaporto, carta di soggiorno, carta d’identità, carte bancomat, blocchetti degli assegni e passaporti delle figlie.

“Finalmente è terminata l’intera vicenda – commenta l’avvocata Marina Prosperi, che assiste la figlia di Gharib, oggi maggiorenne, costituitasi parte civile -. Questo era l’inizio da cui originò tutto l’episodio che poi si è concluso con l’uccisione di Atika: la madre che difendeva la figlia dal tentativo di violenza, che l’ha portata a denunciare, e lui che si è vendicato fino all’uccisione. Sono pene molto pesanti, sia nel giudizio della corte d’assise di Bologna che del Gip di Ferrara. Si mette un punto e si spera di ricominciare con serenità”.

Chamekh, 43 anni, è stato condannato dal giudice dell’udienza preliminare Carlo Negri anche al pagamento di una provvisionale di 10 mila euro per la giovane vittima e di 5mila per il Comune di Ferrara che si era costituto parte civile.

 

 

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