Eventi e cultura
27 Marzo 2022
L'iniziativa in occasione delle aperture per le Giornate del Fai di Primavera. Domenica concerti dalle ore 14.30 alle ore 19.30

Nella chiesa di Santo Stefano le note dell’antico organo seicentesco

di Redazione | 2 min

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È tornata, nel primo weekend di primavera, l’iniziativa che il Fai dedica al patrimonio culturale e paesaggistico italiano e il Conservatorio Frescobaldi di Ferrara collabora all’iniziativa. Tra i luoghi che ospitano l’evento c’è anche la chiesa di Santo Stefano, tra le più antiche di Ferrara, dove è situato dopo un accurato restauro un prezioso organo seicentesco.

Domenica 27 marzo si terranno concerti dalle ore 14.30 alle ore 19.30. A esibirsi saranno Kim Fabbri, Anna Govoni, Gabriele Martin e Maristella Ragnedda della Classe di Organo di Wladimir Matesic. La durata della visita è di 30 minuti circa, con turni di visita ogni 20 minuti per gruppi di massimo 15 persone.

L’organo non era ancora stato ‘svelato’ al grande pubblico. Durante le Giornate Fai di Primavera, in anteprima, verranno illustrate la sua storia e le sue peculiarità, e verrà suonato dagli studenti del Conservatorio Frescobaldi di Ferrara.

Lo strumento risale alla prima metà del seicento e fino al 2015 si trovava nella Pieve dei Santi Vitale e Bartolomeo, a Fiscaglia, dove probabilmente era stato collocato nella seconda metà del XIX secolo. Questo strumento musicale è un’importante testimonianza dell’arte organaria rinascimentale; sono infatti rarissimi gli organi esistenti integri risalenti a tale periodo e utilizzabili.

“Restaurato da Michel Formentelli di Camerino, l’organo è dotato della tipica disposizione fonica italiana, basata sulla piramide del Ripieno (a file separate), un manuale e piccola pedaliera ‘a leggio’”, racconta il docente del Conservatorio, Wladimir Matesic. “Verranno eseguite musiche coeve all’epoca di costruzione dello strumento – continua il docente di organo – con autori quali Merula e Frescobaldi, e leggermente posteriori come Vivaldi nella trascrizione per tastiera di Bach e Haendel, e la Sonata in fa maggiore di Giulio Bajamonti, di rara esecuzione. Bajamonti fu organista della cattedrale della città dalmata di Spalato”.

La visita comprende anche la chiesa di Santo Stefano e la cappella con i lacerti degli affreschi del XIV secolo raffiguranti le storie di San Maurelio attribuito a Vitale da Bologna. Gli affreschi, staccati nel 1949, si trovano ora a Casa Romei.

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