Rischia di costare cara, al vicesindaco Nicola Lodi, lo show itinerante che nel maggio del 2020 ha voluto ‘regalare’ a una Ferrara ancora in piena pandemia da Covid-19, solo leggermente alleviata.
Dopo uno degli esposti presentati da Anna Ferraresi sul “1° maggio sotto i vostri balconi”, che poi si tenne il 4 maggio, la Procura ha chiuso le indagini individuando effettivamente delle responsabilità penali nelle gesta del vicesindaco, al quale vengono contestati due reati: il primo è l’usurpazione di pubbliche funzioni, il secondo è invece divenuto noto proprio con la pandemia: inosservanza dei provvedimenti dell’autorità, per non aver rispettato le restrizioni imposte dai Dpcm per la salvaguardia della salute pubblica.
Ciò che viene contestato a Naomo è l’aver organizzato il tour musicale – presentato alla città come ideato e sostenuto economicamente da lui – come se fosse un’iniziativa dell’Amministrazione comunale, presentandosi dunque come tale alle altre istituzioni (Prefettura, Questura, Comitato per l’ordine e la sicurezza) dalle quali doveva ottenere i relativi via libera. Il tutto, però, senza in realtà avere alcuna delega specifica – necessaria per gli amministratori diversi dal sindaco – e omettendo di coinvolgere i dirigenti dei settori comunali o il sindaco stesso.
In sostanza, per fare il suo ‘regalo personale’ alla città, Lodi avrebbe speso il nome dell’amministrazione pubblica per chiedere e ottenere i permessi, anche scontrandosi con il prefetto Michele Campanaro che ne aveva imposto il rinvio a una data successiva all’entrata in vigore di un nuovo Dpcm che consentiva le manifestazioni senza pubblico.
E proprio su questo ultimo fattore nasce la seconda contestazione mossa dalla Procura, forse quella un po’ più fastidiosa a ripensare alle restrizioni vigenti al tempo per tutto, o quasi, perché al termine del tour musicale a San Martino il pubblico c’era: una ventina di persone tranquillamente in strada a festeggiare, cantare e mangiare con Noamo e la band.
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