Politica
1 Ottobre 2021
Il vicesindaco Lodi indagato si difende in diretta Fb e attacca il Pd: "Indagine nata da esposto dei loro amici. Ma verranno presto le vere indagini sui mascalzoni di Ferrara"

Ruspa show al campo nomadi, Naomo: “Non rinnego nulla, era battaglia di civiltà”

di Mauro Alvoni | 3 min

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Un colpo al cerchio e uno alla botte. Da una parte esprime “fiducia verso la magistratura”, dall’altra si rammarica che prima dello sgombero del campo nomadi di via delle Bonifiche non vi sia stata alcuna indagine sulle “condizioni disumane” in cui erano lasciati gli occupanti.

Dopo il ruspa show arriva la diretta show del vicesindaco Nicola ‘Naomo’ Lodi, che dalla sua pagina Facebook annuncia di voler “fare chiarezza” dopo aver ricevuto dalla Procura estense la notifica di chiusura delle indagini proprio per la demolizione di quel campo nomadi.

‘Naomo’ indagato tranquillizza i propri sostenitori e a sua volta si dice “tranquillo”, perché “questa  indagine nasce da un esposto degli amici del Pd” e perché “gli stessi nomadi mi ringraziano, come hanno detto a tv e giornali”. “Ora leggeremo su New York Times e altri giornali – ironizza Lodi – di ‘Naomo’ indagato, non del Pd che ha ridotto persone come animali e speso 8mila euro al mese per pagare luce, acqua e gas, che ha contribuito a mantenere il crimine dato che quel luogo era definito la centrale del crimine per i furti in appartamento”.

Dopo gli attacchi agli avversari politici, il vicesindaco passa ad analizzare in estrema sintesi (e soprassedendo su alcune delle accuse) le contestazioni della Procura e del pm Savino e a fornire i motivi della sua “tranquillità”.

“Vengo indagato perché ho demolito le casette – spiega – e sembrerebbe che abbia favorito l’azienda che ha eseguito i lavori e non abbia osservato la procedura degli appalti. Ma io non conosco l’azienda, non la conoscevo prima né ho avuto contatti, è venuta gratuitamente e fatto un servizio alla collettività facendo risparmiare decine di migliaia di euro al Comune. C’era una liberatoria consensuale con i nomadi e un’ordinanza contingibile e urgente”, oltre al fatto che “è stato fatto tutto in accordo con le autorità, c’è stato un tavolo prefettizio…”.

Quanto ai rifiuti (per la Procura Lodi sarebbe responsabile di gestione di rifiuti non autorizzata, per aver eseguito un deposito incontrollato di rifiuti pericolosi e non, effetti della demolizione), Lodi spiega che quelli erano rifiuti non lasciati da lui, ma “portati da chi li voleva abbandonare lì”, cioè da “costruttori edili”. In seguito il vicesindaco preciserà che quelle casette, alle quali aveva personalmente dato il primo colpo di ruspa a favore di telecamera e obiettivi, non erano state demolite bensì “rese inagibili”.

“Andrò a difendermi a testa alta e non rinnego nulla, perché è stato fatto per il bene della comunità”, dichiara Lodi, aggiungendo parole di stima per i propri avvocati “che lavorano per il diritto alla giustizia e democrazia, mentre altri usano i legali per fini politici”. E torna quindi all’attacco degli avversari parlando “delle vere indagini che a breve verranno fuori”, citando “ciò che ci hanno lasciato, la Fiera di Ferrara, le cooperative di accoglienza: questi sono i veri mascalzoni di Ferrara”.

‘Naomo’ chiude infine la sua diretta Facebook scagliandosi nuovamente contro il Pd e i ‘suoi’ esposti: “Non sono preoccupato, ho l’appoggio del sindaco e di tanti altri. La mia è una battaglia di civiltà e non arretro. Non mi fate paura, continuate a depositare esposti, ma sarà come per Salvini per gli sbarchi: uno ad uno l’hanno assolto e così sarà a Ferrara”.

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