Attualità
21 Settembre 2021
L’assessore Balboni: “L'obiettivo è ridurre del 25% l'inquinamento atmosferico in alcune zone della città nel corso di tre anni”

Nuove centraline di monitoraggio della qualità dell’aria per Ferrara

di Redazione | 3 min

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di Martina De Tiberis

La Pianura Padana è considerata una delle aree più inquinate della nostra penisola; in questo contesto la città di Ferrara è tra le più colpite, con pesanti ripercussioni sia sull’ambiente, sia sulla vita dei cittadini.

Air Break è un progetto, nato in seno al Comune di Ferrara nel 2020, che mira a ridurre l’inquinamento atmosferico del 25% nelle aree urbane della città, attraverso moderne tecnologie che permettono di migliorare la qualità della vita.

“Cominciamo a vedere e toccare con mano i primi interventi, sicuramente fra i più interessanti, del progetto – – afferma Alessandro Balboni, assessore all’Ambiente del Comune di Ferrara –. Grazie a uno dei partner, il Lab Service Analytica, questa settimana ultimeremo l’installazione della ‘Rete di monitoraggio smart della qualità dell’aria’ cittadina, quattordici centraline dislocata in diversi punti del territorio comunale che consentiranno di studiare e monitorare i maggiori inquinanti atmosferici presenti. L’obiettivo è ridurre del 25% l’inquinamento atmosferico in alcune zone della città nel corso di tre anni. Partiti nel 2020 siamo quindi quasi a metà del percorso e iniziamo a entrare nel vivo dell’azione”.

Alessio Battaglia di Labservice Analytica è lieto di accettare la sfida sul nostro territorio: “Ferrara ha una situazione meteo-climatica singolare, poiché l’umidità ed il caldo estivo sono due estremi importanti. Tutto ciò nella valutazione del sensore diventa molto significativo; per questa ragione, nel progetto sono stati inseriti degli elementi di confronto che attenuano notevolmente l’effetto climatico”.

Alessio Stabellini, dirigente del Servizio Qualità ambientale del Comune di Ferrara, comunica l’istallazione, nell’arco di questa settimana, di tre centraline, ubicate presso Cocomaro di Cona, Porotto e Pontelagoscuro.

“Si cercherà di trovare una correlazione – illustra Stabellini – tra i dati misurati da questi sensori ed i dati delle centraline già presenti. Questi rilevatori faranno un monitoraggio dell’aria in tempo reale, restituendo un valore in termini di concentrazione ed in termini di massa, in una determinata frequenza oraria, degli inquinanti”.

Delle quattordici postazioni di rilevamento previste sono già state attivate quelle di Porta Catena, via Gramicia, Barco, corso Isonzo, via Marconi, via Recchi, via Bologna, Villa Fulvia e Arginone. Mancano all’appello, ma saranno completate entro la settimana, le centraline di Pontelagoscuro, Cocomaro di Cona e Porotto mentre è stata rinviata all’inizio dell’anno prossimo l’operatività delle centraline di via Mulinetto e Corti di Medoro.

I dati in tempo reale su base oraria forniti dalle quattordici centraline confluiranno in un server comunale dove saranno messe in correlazione con i dati di Arpae di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna e con quelli forniti dalle quattro stazioni fisse di Arpae locale.

“Queste centraline – ha poi aggiunto l’assessore – sono una parte importante del progetto perchè ci consentiranno una raccolta di dati che saranno condivisi con i cittadini e quindi da coloro i quali hanno particolarmente a cuore la qualità dell’aria della nostra città. L’attività di monitoraggio dell’aria servirà anche per poter valutare e misurare l’efficacia di alcuni nostri interventi, tra cui ricordo l’attività di forestazione urbana, il lavaggio delle strade con particolari prodotti enzimatici che scompongono gli inquinanti posati al suolo e anche l’incentivo al pendolarismo verde”.

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