Spal
8 Settembre 2021
L'ex centrocampista è ora collaboratore di Stroppa al Monza: "Noi puntiamo alla A senza nasconderci, ma anche Tacopina è ambizioso. Io e Zamuner siamo ancora molto uniti"

Beppe Brescia torna al Mazza da ex: “Se dico Spal, penso a Gibì Fabbri”

di Redazione | 3 min

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Giuseppe Brescia al Monza (foto Buzzi)

di Davide Soattin

Non saranno solo Valoti e D’Alessandro gli unici ex della sfida tra Spal e Monza.

La partita tra biancazzurri e brianzoli infatti, valevole per il terzo turno di Serie B, segnerà il ritorno a Ferrara di Giuseppe Brescia, alla sua prima da avversario al Paolo Mazza.

L’ex centrocampista biancazzurro dal 1988 al 1992 è collaboratore tecnico di Giovanni Stroppa, allenatore del Monza, e si è raccontato ai microfoni di Estense.com, presentando il match di sabato pomeriggio.

Quale sarà lo spirito con cui il Monza scenderà in campo sabato a Ferrara?

“Siamo una squadra che è ancora in costruzione. Siamo arrivati solamente da due mesi e abbiamo portato la nostra metodologia. Ci vorrà del tempo per cercare di affinare il tutto, anche se la squadra ha qualità veramente importanti. Ora starà a noi far capire le nostre idee e cosa vorremmo dai ragazzi nel minor tempo possibile possibile, ma è qualcosa di fisiologico”.

L’obiettivo però qual è?

“Non ci dobbiamo nascondere. Quest’anno è la Serie A, direttamente o passando per i play-off. Certo, le protagoniste rispetto allo scorso campionato sono cambiate e molto più forti. Di conseguenza, la rivalità è molto più importante e difficile, ma ci saremo”.

E che Spal vi aspettate?

“La Spal l’ho vista nelle ultime due partite contro Pisa e Pordenone. Gioca a calcio e ha buona individualità, soprattutto davanti. E poi ci sarà il ritorno del pubblico allo stadio, così come nell’ultima gara, che a Ferrara è sempre un fattore fondamentale. Sarà una partita combattuta”.

Dove può arrivare con Tacopina?

“Joe Tacopina lo conosciamo tutti. È un presidente ambizioso. Nell’ultimo mercato ha cambiato molti giocatori ed è una squadra in costruzione come lo siamo noi. Penso che potenzialmente abbia una struttura societaria che punterà al ritorno in Serie A. Non so se già quest’anno o nel prossimo periodo, ma ci proverà”.

Nello staff dirigenziale c’è anche Zamuner. Qual è il legame che vi unisce?

“Giorgio nel suo ruolo sta facendo davvero molto bene, come già lo aveva fatto da altre parti in passato. È tornato a Ferrara, una città in cui vive e che conosce. Insieme abbiamo vissuto dei bei momenti e abbiamo vinto, restando in contatto anche se lontani. Anzi, abbiamo una chat whatsapp in cui ci sono tutti i protagonisti di quegli anni in biancazzurro. Siamo molto uniti e il rapporto non si è mai staccato. In questi giorni non ci siamo sentiti, ma sicuramente sabato ci fermeremo a parlare un bel po’ come quando lo scorso anno è venuto a Crotone insieme a Max Mezzini”.

E dal pubblico ferrarese che accoglienza si aspetta?

“Non lo so davvero. Sarà la prima volta in cui tornerò da avversario al Paolo Mazza. Ho sempre avuto un ottimo rapporto con tutti i tifosi. Sicuramente sono passati tanti anni da quando giocavo e chi va in curva adesso magari in quegli anni era ancora un bimbo e non si ricorda, ma spero non si siano dimenticati”.

A proposito di ricordi, se dico Spal qual è la prima immagine che le viene in mente?

“Senz’ombra di dubbio Gibì Fabbri. Un monumento per noi. Se pensi a lui, pensi allo stadio strapieno, senza neanche un posto libero, che già iniziava a cantare quando arrivavamo un’ora e mezza prima della partita allo stadio. Questi sono ricordi che uno non può mai dimenticare e che resteranno sempre nel cuore”.

 

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