Attualità
12 Agosto 2021
La struttura esiste dal 1949 ma la Regione ne chiede la demolizione. Bergamini e Lodi (Lega): "Chiediamo di congelare la decisione sul destino"

Il Balanzon di Contrapò rischia: “Abbatterlo significa cancellare il lavoro dei volontari”

di Redazione | 2 min

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immagine d’archivio

A causa della demolizione richiesta dalla Regione, per motivazioni urbanistiche e di occupazione demaniale, il bilancione della pesca di Contrapò sembra aver il destino segnato, ma la Lega non si dà per vinta e fino all’ultimo proverà trovare una soluzione necessaria per evitare che ciò avvenga.

In tal senso, a difesa della struttura sono intervenuti Nicola Lodi e Fabio Bergamini, rispettivamente vicesindaco e consigliere regionale del Carroccio: “Il ‘Balanzon’ esiste dal 1949 e rappresenta un pezzo di storia per la comunità locale. Abbatterlo vorrebbe dire cancellare con un colpo di spugna tanti anni di lavoro dei volontari che si sono succeduti, adattando la struttura alla pesca, e trasformando questo luogo in un’occasione di socialità”.

I bilancioni sono una caratteristica peculiare del territorio ferrarese: se ne possono trovare disseminati da Bondeno al mare, ma quello di Contrapò è l’ultimo rimasto nel Comune di Ferrara. “Negli ultimi anni – sottolineano Lodi e Bergamini – alcuni padiglioni realizzati per la pesca sono andati distrutti e, dunque, diventa necessario provvedere a tutelare i rimanenti. Siamo certi che, attraverso un dialogo con la Regione, l’Agenzia per la sicurezza del territorio e la Protezione civile si possa arrivare ad una soluzione condivisa. Intanto, chiediamo di congelare la decisione sul destino del bilancione”.

Bergamini ha ricordato come, in circostanze simili, si è potuta salvare Casa Guerzoni, a Bondeno, che sembrava essere destinata alla demolizione poiché costruita sulla sommità arginale del Panaro. “Confidiamo – conclude – che anche in questo caso si possa giungere ad una soluzione simile e siamo pronti ad iniziative in Regione”.

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