Attualità
21 Luglio 2021
L'intervento di Corrado Oddi, portavoce del Comitato Acqua pubblica, all'assemblea dei movimenti sociali

La battaglia per l’acqua ha radici nel G8 di Genova

di Redazione | 3 min

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(sintesi dell’intervento svolto a nome del Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua all’assemblea dei movimenti sociali di Genova)

di Corrado Oddi

In questo mio intervento mi interessa sottolineare sostanzialmente tre questioni. La prima è che una delle radici del Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua sta proprio dentro l’elaborazione e l’iniziativa di Genova 2001. A dispetto di diversi commentatori interessati, che in questi giorni stanno dicendo che il movimento di Genova nacque e morì nell’arco del luglio 2001, il movimento per l’acqua non sarebbe nato se non ci fosse stato lo sguardo delle giornate di Genova.

L’idea che i beni comuni andavano sottratti al mercato, che la globalizzazione in atto avrebbe accresciuto le disuguaglianze e che quindi andava combattuta, che occorreva un nuovo protagonismo sociale, dei cittadini e dei lavoratori per gestire i servizi pubblici provengono proprio dall’impostazione del movimento altermondialista che metteva in discussione le fondamenta del modello economico, sociale e culturale del neoliberismo.

Il secondo tema che mi interessa evidenziare è relativo al fatto che, nonostante le battaglie messe in campo anche negli anni successivi, le scelte ispirate dal primato del mercato e dalla logica neoliberista sono continuate ad andare avanti. In questi giorni compiamo una riflessione, che non è semplice memoria perché vuole guardare al futuro, in occasione del ventennale di Genova 2001. Nel mese scorso, come movimento per l’acqua, abbiamo prodotto giornate di iniziative – non certamente di celebrazione, visto che non c’è alcun motivo per farlo – in occasione del decennale dei referendum sull’acqua e sul nucleare del 2011.

Ci tocca constatare che il pronunciamento della maggioranza assoluta dei cittadini italiani è stato disatteso e contraddetto, da tutti i governi che si sono succeduti da allora. I processi di privatizzazioni del servizio idrico e degli altri servizi pubblici sono continuati, anche se il risultato referendario ha avuto almeno l’effetto di rallentarli.

Protagonisti fondamentali di questi processi, realizzati soprattutto nel Centro-Nord, sono state le 4 grandi multiutilities quotate in Borsa, A2A, Iren, Hera e Acea, che si muovono con finalità di tipo privatistico. Il Pnrr del governo Draghi non solo destina risorse del tutto insufficienti in tema di acqua e tutela del territorio, ma soprattutto intende portare a compimento i processi di privatizzazione del servizio idrico.

Lo fa dicendo chiaramente che si tratta di consegnare anche il Mezzogiorno alle quattro grandi multiutilities e attraverso la nuova legge sulla concorrenza che dovrebbe uscire entro la fine di questo mese, proprio con l’ intento di ridimensionare ulteriormente il ruolo delle aziende pubbliche. Infine – ed è il terzo ragionamento che propongo – penso che sia assolutamente utile proseguire lungo la strada che è stata proposta all’inizio di questa assemblea.

Un momento dell'assemblea dei movimenti sociali di Genova

Un momento dell’assemblea dei movimenti sociali di Genova

Quella cioè di ricostruire una connessione, una convergenza tra i vari movimenti sociali che si oppongono alla deriva neoliberista, prevedendo in autunno anche una manifestazione nazionale di contrasto alle scelte del governo Draghi e del Pnrr e per proporre un’alternativa di fondo ad esse. Una strada necessaria, perché in questi anni è cresciuta la frammentazione dei conflitti e dei soggetti sociali, ma anche una loro diffusione nei territori.

Occorre mettersi al lavoro con pazienza, sapendo che quest’operazione di riconnessione non sarà né semplice, né breve e non si esaurisce in una manifestazione nazionale. Ma anche con la consapevolezza che si può e si deve fare, perché oggi, quando sono in molti a riconoscere che avevamo ragione quando manifestavamo a Genova 20 anni fa, ci serve anche la forza e un consenso largo per affermarla.

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