Cronaca
18 Luglio 2021
Le accuse sono di epidemia colposa, lesioni, omicidio colposo e maltrattamenti

Covid, sei indagati per i morti e i contagi nelle Residenze Paradiso e Caterina

di Redazione | 3 min

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La Residenza Caterina

Sono sei gli indagati delle Residenze per anziani Caterina e Paradiso di Ferrara per le morti e i contagi che si verificarono nel corso della seconda e terza ondata Covid nelle due strutture.

Dovranno rispondere delle accuse – che sono epidemia colposa, lesioni, omicidio colposo e maltrattamenti – alcuni responsabili e coordinatori delle residenze, cioè Patrizia Bianchi, che è legale rappresentante e presidente di Caterina e Paradiso, il responsabile amministrativo della Paradiso e consigliere delegato della Caterina Michele Fiorini, Caterina Elena Fiorini, responsabile amministrativo e consigliere delegato della Residenza Caterina, la responsabile dell’Ufficio protezione e prevenzione della Caterina Alessandra Venturi, la coordinatrice responsabile della Paradiso Gloria Greco Benetti e quella della Caterina, Eleonora Fiorini. Le società che gestiscono le strutture, inoltre, saranno chiamate a rispondere a livello patrimoniale dei danni eventualmente accertati.

A cercare di fare luce sulla tragedia avvenuta nelle due case di riposo, dove vi furono anche casi di positività fra i dipendenti, saranno due consulenti nominati dalla pm Barbara Cavallo che coordina le indagini assieme al collega Fabrizio Valloni. Si tratta dell’infettivologo dell’Università di Padova Saverio Parisi, chiamato a verificare se all’interno delle due Rsa vi siano state inadempienze e omissioni nel rispetto dei protocolli per evitare i contagi tra gli anziani ospiti,  e dell’ingegnere Lorenzo Belloni, il cui compito riguarda invece l’accertamento del rispetto delle norme di sicurezza sul lavoro in merito ai dipendenti contagiati.

Secondo l’accusa gli indagati non avrebbero adottato le cautele necessarie per evitare la diffusione del virus nelle due strutture, in violazione dei protocolli Covid e delle leggi ministeriali. Per il contagio di 12 anziani e il decesso di altri sette ospiti delle strutture, inoltre, vengono contestati i reati di lesioni e omicidio colposo. Altre violazioni ipotizzate sono quella di maltrattamenti, riferita alla carenza di cure e assistenza agli anziani (e ad atti di violenza fisica e verbale nei confronti di una ospite), e di omissioni riguardanti la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori.

Dopo gli esposti dei parenti di alcuni ospiti tra il 2020 e il 2021 e i sopralluoghi di Nas e Ausl per acquisire la documentazione ed effettuare alcune verifiche, ora sono stati notificati gli avvisi agli indagati, che potranno nominare a loro volta consulenti di parte. Le due strutture e quasi tutti gli indagati si sono affidati all’avvocato Eugenio Gallerani, che apprezza la decisione della Procura di procedere in cotraddittorio, dove il legale confida di poter dimostrare che si è agito correttamente e si è fatto sempre tutto il possibile.

Le famiglie dei parenti sono assistite dagli avvocati Gianluigi Pieraccini e Piero Giubelli. “E’ un fatto innovativo – spiega Pieraccini – che in Italia venga contestata l’epidemia colposa e la 231 (la responsabilità amministrativa da reato delle imprese). Naturalmente è tutto da dimostrare e attendiamo con prudenza l’esito degli accertamenti. Ciò che ci stupisce però e che i vertici delle due strutture continuino a sostenere di aver fatto tutto il possibile, quando, al di là dei fatti eventualmente di rilevanza penale, non hanno però mai avuto una manifestazione di dispiacere verso le famiglie coinvolte anche solo con una telefonata”.

La vicenda è stata ripresa anche da RaiTre regionale, che ne parlerà anche nel notiziario serale.

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