La dottoressa Emanuelli (Ausl) illustra la fitta rete di associazioni che si è creata sul territorio ferrarese per assistere i pazienti con disabilità mentali
“Un bambino con difficoltà è un bambino che ha gli stessi bisogni degli altri”
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di Davide Soattin
“La salute mentale in età evolutiva non dipende solo da come sta l’individuo, ma dal modo in cui si comporta l’assetto sociale che è intorno alla sua orbita psicosociale e così può anche succedere che bambini con disabilità importanti fatichino a frequentare le diverse occasioni del territorio per problemi di accesso o perché non reggono il confronto nel gruppo”.
A dirlo è la dottoressa Franca Emanuelli, direttrice Uoc della Neuropsichiatria Infanzia Adolescenza di Ausl Ferrara, che illustra l’impegno delle diverse realtà ferraresi per poter far sì che anche i pazienti affetti da queste gravi patologie possano comunque vivere esperienze in grado di far loro sviluppare la voglia e l’interesse di scoprire e progredire nel proprio percorso di crescita.
“Fin dal primo istante – spiega Emanuelli, illustrando gli strumenti messi in campo al fine di favorire l’inclusività sociale di questa fascia – ci siamo mossi sull’idea di una frustrazione secondo cui quello che veniva fatto negli ambulatori non era abbastanza per i nostri bambini. Immediatamente abbiamo avuto il supporto delle associazioni del territorio, che hanno risposto in tantissime e ci hanno affiancato con un sacco di progetti esperienziali come pet therapy, voli virtuali con droni oppure la possibilità di fare sport grazie al supporto del Cip”.
La dottoressa prosegue: “Ad esempio, l’associazione Il Volo ci ha implementato i servizi nelle biblioteche con laboratori di lettura tra genitori e bambini, l’associazione Giulia ha avviato un progetto di musicoterapia, mentre l’associazione Oltre Le Nuvole ci ha dato la possibilità di fare delle esperienze con gli animali. Così come Vola Nel Cuore, che ci offre l’ippoterapia e sta contribuendo a costruire il giardino all’interno della Casa della Salute che sarà utilizzato per l’apprendimento dell’uso delle carrozzine per i bimbi con difficoltà motorie, sensoriali e autismo”.
“In questo senso – evidenzia in conclusione la direttrice Uoc Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza dell’Ausl Ferrara – le diverse iniziative assumono il ruolo di esperienze importanti che vanno a creare circuiti emozionali cerebrali capaci di sviluppare la stima e la consapevolezza nel bambino di essere in grado di fare qualcosa. Una messa in moto spontanea che permette ai nostri pazienti di restare in contatto con i loro coetanei perché un bambino con difficoltà è soprattutto un bambino che ha gli stessi bisogni degli altri”.
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