Attualità
30 Aprile 2021
Riuscito il delicato intervento di chirurgia d’urgenza e rianimazione

Sta bene il rider operato a Cona

di Redazione | 2 min

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Nella foto, l’equipe chirurgica che ha operato Asim

Il suo incidente – avvenuto lo scorso 30 marzo -, con l’iniziale impossibilità di aprire una pratica per infortunio sul lavoro, era diventato un caso nazionale, con tanto di intervento del ministro Orlando.

Dopo l’impasse burocratico Asim Muhammad, giovane rider di Deliveroo di 23 anni, di origine pakistana, ha dovuto affrontare una serie di interventi

Asim infatti era stato ricoverato a Cona il giorno dopo l’infortunio e sottoposto d’urgenza ad un delicato intervento chirurgico per peritonite a causa della perforazione dell’intestino dovuta alla caduta.

Davanti ai professionisti della Chirurgia d’Urgenza (diretta dal dottor Savino Occhionorelli) si è presentata una situazione che ha consentito all’equipe operatoria di mettere in atto una tecnica chirurgica che consente la possibilità di tenere la ferita aperta per permettere di poter accedere alla cavità peritoneale nei giorni successivi al primo intervento.

La procedura consente di monitorare in sicurezza l’evoluzione di quanto è stato fatto chirurgicamente ed intervenire tempestivamente in caso di complicanze.

Nel frattempo il paziente è stato mantenuto in coma farmacologico nel reparto di Rianimazione ospedaliera (diretta dal dottor Roberto Zoppellari) per tutto il periodo in cui l’addome è rimasto aperto.

Queste tecniche – si legge in una nota dell’azienda ospedaliera di Ferrara – vengono utilizzate con successo già da anni da parte dei professionisti della Struttura semplice dipartimentale di Chirurgia d’Urgenza e da tutti i chirurghi dell’Ospedale di Cona, così come in tutti quegli ospedali che svolgono attività d’urgenza di primo livello.

La collaborazione tra l’equipe della Chirurgia d’urgenza e i rianimatori dell’equipe di Zoppellari ha fatto sì che il paziente fosse stato sottoposto a tutti i necessari interventi sulla cavità addominale, sino ad arrivare al 5 aprile, giorno in cui si è ottenuta la stabilità clinica che ha consentito la chiusura dell’addome per poi arrivare alla guarigione del paziente e alla sua dimissione (il 20 aprile scorso).

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