Attualità
10 Aprile 2021
La strategia del questore per il ritorno alla normalità della zona

Scacco al Gad in quattro mosse

di Redazione | 4 min

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(foto di Alessandro Castaldi)

Sinergia tra Polizia di Stato e Polizia locale per garantire la vivibilità e il decoro del Gad, potenziando gli interventi; un anno di presidio costante e quotidiano con servizi fissi e dinamici; attività repressiva di polizia amministrativa e polizia giudiziaria; riqualificazione urbana.

Sono le “quattro mosse per dare scacco al Gad”, come le definisce il questore Cesare Capocasa che, alla vigilia dell’anniversario della Fondazione della Polizia di Stato, mette sul piatto il bilancio del suo primo anno a Ferrara.

Un anno iniziato con la consapevolezza di dover riconquistare alla città un territorio (“se ci siamo noi non ci sono loro” disse Capocasa in una delle prime dichiarazioni pubbliche). Da qui Capocasa si è mosso d’intesa con il prefetto, a partire dal mese di marzo dello scorso anno, per disporre in zona Gad (Grattacielo, Piazzale Stazione, Piazzale Castellina e Toti) un presidio fisso quotidiano della Polizia di Stato e della Municipale nella fascia oraria 8/20 “che ha consentito progressivamente – spiega la questura – di allontanare i gruppi stanziali di spacciatori, garantendo il ritorno ad una normale vivibilità del territorio”.

Servizi integrati con reparti di rinforzo e con il Reparto Prevenzione Crimine di Bologna nelle aree limitrofe di via Porta Catena, via Canapa, via Oroboni, via Ortigara e via Darsena/IV Novembre. In totale si calcolano 2.034 servizi complessivi tra Polizia di Stato (1.234) e Municipale (800).

Ai presidi costanti si sono aggiunte le operazioni “extra”. Come il maxi blitz al Grattacielo del 25 giugno 2020, “finalizzato a dare ulteriore impulso e vigore all’azione di contrasto dell’illegalità diffusa e a innalzare la percezione di sicurezza”.

In campo c’erano circa 200 agenti della Polizia di Stato, personale della Polizia Municipale con unità cinofile e un elicottero. “Il dispiegamento di forze messo in campo ha permesso per la prima volta di cinturare ed interdire l’area – continua la nota – e di effettuare 15 perquisizioni e 102 accessi in abitazioni al fine di verificare l’identità degli occupanti e l’eventuale presenza di clandestini”.

Accanto al cuore dell’attenzione della Polizia, sono stati potenziati i controlli nelle aree periferiche a ridosso della città, dove insiste una serie di fabbricati allo stato grezzo, una superficie industriale dismessa in condizioni di totale abbandono e ruderi di vecchie costruzioni, “divenuti nel corso del tempo ricovero e rifugio di persone senza fissa dimora, irregolari, clandestini e spacciatori”.

Questo ha permesso di segnalare al prefetto “l’indifferibile necessità di procedere a lavori urgenti di riqualificazione, per ragioni di ordine e sicurezza pubblica”. L’esito delle verifiche ha permesso di “imprimere un’accelerazione nel processo di bonifica delle zone, da tempo sul tavolo ma mai realizzato che ha impegnato l’amministrazione comunale a condividere l’obiettivo della messa in sicurezza delle aree, intervenendo in prima persona sulle proprietà”.

Accanto al pugno di ferro, il questore Capocasa ha spinto la Polizia Amministrativa a una mirata azione di provvedimenti espulsivi (234), accompagnamenti presso i Cpr (22), rimpatri di clandestini persone ritenute destabilizzanti per l’ordine e la sicurezza pubblica (13) e al controllo di quegli esercizi commerciali “noti per essere abituali punti di aggregazione di personaggi gravitanti nell’ambiente della criminalità legata al mondo dello spaccio”. Sono stati ispezionati complessivamente 70 esercizi commerciali di cui 29 hanno avuto la sospensione della licenza e due le conseguenti revoche da parte del sindaco.

Ha fatto la sua parte anche la Polizia Giudiziaria con l’operazione Wall Street e l’operazione Signal (svolta sotto la direzione della Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna) che ha messo in luce a livello giudiziario il fenomeno della mafia nigeriana.

Infine viene la riqualificazione urbana. Qui Capocasa ha indicato al Comune quali azioni eseguire per riqualificazione l’intero quartiere Gad. Da qui nasce il progetto ‘Parchi sicuri’, “reso possibile dal dispositivo di sicurezza messo in atto. L’intervento complessivo punta a regolamentare l’accesso alle varie aree verdi della zona, con la prevista chiusura durante le ore notturne, al fine di contribuire ad incrementare la sicurezza nell’intero quartiere”.

I primi lavori hanno preso avvio lo scorso mese di ottobre nell’area verde di piazzetta Enrico Toti, grazie a un contributo di 600mila euro della Regione Emilia-Romagna, e si sono conclusi con una recinzione perimetrale dotata di due accessi, al cui interno verranno posizionate panchine, altalene e giochi per bimbi.

“Nell’area dei giardini del Grattacielo – conclude il questore – verranno, invece, realizzate quattro aree tematiche con campi polivalenti per basket, pallamano e calcetto, un’area dedicata ai bambini con giochi e giostrine fruibili anche per portatori di handicap, alle persone anziane e infine un campo ‘prova’ per attività didattiche riservato alle scuole, con punti di ristoro per i frequentatori”.

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