Attualità
27 Febbraio 2021
Giornata di mobilitazione proclamata dalla Slc-Cgil regionale per carenza di organici e criticità negli uffici postali

Dipendenti delle Poste in sciopero il 1° marzo con sit-in in Prefettura

di Redazione | 3 min

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(immagine d’archivio)

L’organico insufficiente (-30%) sta provocando un forte ridimensionamento del servizio e criticità negli uffici postali, per questo la Slc-Cgil ha proclamato uno sciopero regionale per lunedì 1 marzo. A Ferrara i dipendenti di Poste Italiane aderiranno dando anche vita a un sit-in che si svolgerà davanti alla sede della Prefettura, in corso Ercole I d’Este, dalle ore 10.30 alle 11.45, nel rispetto delle normative anti Covid.

Il sindacato di categoria riferisce di aver denunciato da mesi le forti criticità negli uffici postali e nei centri di recapito, ma “dall’azienda nessuna risposta”. Il motivo delle criticità è legato alla “carenza strutturale del personale, che tra l’altro sta producendo la messa in appalto ad aziende esterne delle linee di trasporto postale”. È lo scenario che ha portato la Slc-Cgil ad aprire una lunga mobilitazione, fino allo sciopero regionale di lunedì 1 marzo.

“Il numero degli addetti, che ha subito un calo del 30% negli ultimi otto anni – spiega il sindacato – è infatti insufficiente in tutti gli ambiti aziendali. Nel 2012 erano 11.100 gli addetti (tutti a tempo indeterminato), nel 2016 sono scesi a 9.457 (tutti a tempo indeterminato) per poi calare ancora nel 2020 fino a toccare quota 7.738 (ai quali vanno aggiunti 354 lavoratori precari) su un totale di 896 uffici postali. E così il combinato disposto tra la difficile situazione sanitaria del Paese e le scelte di Poste Italiane di riorganizzarsi sul territorio senza un’adeguata copertura degli organici, sta provocando un forte ridimensionamento del servizio postale inteso come servizio pubblico, essenziale e universale, mettendo a serio rischio intere comunità della regione”.

“È una situazione inaccettabile – commenta Giuseppe Ledda, coordinatore regionale Slc Cgil – che vede in grossa difficoltà i lavoratori e le lavoratrici, chiamati ogni giorno a smaltire lunghe file anche dopo l’orario di lavoro. Eventi spiacevoli che si risolvono solo grazie all’intervento delle forze dell’ordine. La carenza di organico sta producendo importanti disservizi. Le lavorazioni interne nei vari centri di recapito non sono più sufficienti a garantire l’uscita in orario dei portalettere e la chiusura delle lavorazioni a fine orario. La carenza dei portalettere non permette il rispetto di tempi di consegna previsti. E tutto questo – conclude Ledda – sta provocando un aumento dello stress per le lavoratrici e i lavoratori legato proprio al peggioramento delle condizioni di lavoro”.

Per queste ragioni, dopo una serie di incontri con l’azienda “che non ha mai voluto rispondere alle nostre richieste”, il sindacato ha aperto una lunga mobilitazione iniziata a novembre e proseguita fino a febbraio con lo sciopero dello straordinario per un mese e lo sciopero generale di lunedì 1 marzo. In quella giornata, tutte le segreterie provinciali Slc Cgil consegneranno ai prefetti una lettera aperta che è stata inviata al presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, all’assessore regionale al Lavoro Vincenzo Colla, al presidente dell’Anci regionale, il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, e a tutti i sindaci del territorio.

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