Egregio Direttore,
che sia il segretario della Cgil a dare, meritoriamente, lezioni di politica sanitariala dice lunga sul pessimo livello di amministrazione pubblica raggiunto nella nostra provincia. Ed evidenzia inoltre quanto la mancanza di una struttura provinciale e il trasferimento di tutte le competenze in capo alla sola Regione sia stata, da questo punto di vista, deleteria ed abbia deresponsabilizzato tutta la nostra struttura di comando e di programmazione.
Da un anno, ancora prima della pandemia, avevo sottolineato che il problema del pronto soccorso risiedeva, innanzitutto, nella mancanza di posti letto. Mancanza che si è, ovviamente, aggravata, fino a diventare drammatica, con il Covid.
E noi continuiamo a parlare di Covid escludendo, di fatto il resto degli utenti colpiti da malattie, anche gravi, che necessitano di cure e assistenza al pari di tutti gli altri. A ciò si aggiunga l’insipienza di una classe politica e di governo nazionale che non ha voluto o non ha saputo utilizzare i fondi europei, disponibili da giugno 2020, per approvare un piano sanitario sul quale costruire un nuovo, adeguato e aggiornato sistema sanitario nazionale. Insomma, navighiamo a vista sulla pelle di chi dovremmo curare e assistere amorevolmente.
Ripeto, ancora una volta, la domanda, in attesa che le due direttrici raggiungano un accordo su chi si deve occupare di cosa. Considerando che, almeno oggi, non si tratta di un problema finanziario, perché se così fosse dovremmo ricoverare il presidente e l’assessore regionale alla sanità, quale è il principale problema che impedisce un funzionamento corretto delle nostre strutture ospedaliere provinciali?
Francesco Ruvinetti, ex Presidente della Provincia di Ferrara