Cronaca
17 Febbraio 2021
La cosca dei Forastefano aveva chiesto soldi in cambio di ‘protezione’ per alcune proprietà della Cico-Mazzoni nella Piana di Sibari

La ‘Ndrina chiedeva il pizzo all’azienda ferrarese

di Redazione | 1 min

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Chiedeva il pizzo anche alla Cico-Mazzoni di Tresigallo, la ‘Ndrina Forastefano colpita al vertice martedì da un’operazione della squadra mobile di Cosenza.

Il capoclan Pasquale Forastefano con i suoi uomini avrebbe cercato di estorcere denaro alla Mazzoni in cambio di protezione, ma il colosso estense dell’ortofrutta, che ha alcune proprietà nella Piana di Sibari, terra in cui il clan spadroneggia, non ha accettato di sottoporsi al pizzo.

Secondo gli inquirenti, il clan avrebbe fatto pressioni su Mauro Bonamini e Mario Mazzoni, rispettivamente rappresentante e amministrazione della società ferrarese. In particolare avrebbe ‘invitato’ Bonamini a pagare diecimila euro per la protezione per un magazzino della Mazzoni a Cammarata di Castrovillari, scontrandosi però con il netto rifiuto di Mario Mazzoni. E ancora, la ‘ndrina avrebbe chiesto 35mila euro sempre per garantire la protezione ed evitare ritorsioni tra il 2016 e il 2018.

L’indagine condotta dal procuratore Nicola Gratteri con l’aggiunto Vincenzo Capomolla e il pm antimafia Alessandro Riello ha portato all’arresto di diciassette persone nella Sibaritide. Dieci le persone finite in carcere, le altre sette sono state messe ai domiciliari. Coinvolti anche un commercialista e un avvocato della zona.

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