Era fissata al 19 luglio scorso la consegna dei domande per partecipare al bando di assegnazione della Casa del Boia. Dall’uscita dell’avviso al termine stabilito, c’erano 20 giorni. I promotori, la Circoscrizione 1 e l’assessorato alla cultura del Comune di Ferrara davano cioè ai candidati, ovvero alle associazioni cittadine, un arco di tempo di 20 giorni, per redigere un progetto culturale di ampia portata, che offrisse nuova vita alla Porta degli Angeli, “con il fine ultimo – queste le parole contenute nel regolamento per l’assegnazione della struttura – di garantire la massima apertura e la massima valorizzazione della struttura sia dal punto di vista sociale e culturale che dal punto di vista storico e turistico”.
Ora il gruppo di associazioni, comitati e coordinamenti cittadini, che ha partecipato al bando con il progetto “Boia, che casa! – Dimora delle culture R-esistenti”, scrive una lettera alla Circoscrizione 1 per lamentare “una continua dilazione dei tempi”, poiché “a distanza di mesi – scrivono – non sappiamo ancora nulla”.
I firmatari della lettera evidenziano come “nei soli 20 giorni concessi dal bando – riferiscono – abbiamo approfondito una rete di relazioni che ha portato ad un consorzio e ad una lunga lista di idee riunite in un progetto formulato da un gruppo di persone volenterose e piene di aspettative”.
Aspettative che però al momento risulterebbero deluse. Tale gruppo, ora sostenuto da una fitta rete di altre organizzazioni del territorio, come si apprende dalle firme in calce alla missiva, avanzano infatti alla Circoscrizione 1, ente destinatario della lettera, nonché appunto promotore del bando, una domanda precisa: “Se non c’era oggettiva urgenza perché costringere i partecipanti ad una corsa contro il tempo? In tal modo – continuano nella lettera – non si agevola certo la creazione di reti di socializzazione più ampie, né si permette un approfondimento compiuto delle proposte. Semmai – aggiungono i firmatari – si favorisce chi ha già qualcosa di “precotto” da presentare. Insomma, così facendo – concludono, infine – dove vanno a finire partecipazione e trasparenza?”.
La lettera si conclude con i nomi delle organizzazioni riunite nel consorzio candidato al bando: associazione culturale teatrale Compagnia estemporanea, associazione Promozione Sociale Tellus, associazione promozione sociale Grilli estensi, associazione Promozione Sociale Rap Ferrara, associazione promozione sociale Solidaria.
Mentre i sostenitori del progetto del consorzio – i loro nomi appaiono in fondo alla stessa lettera – sono: associazione Annaviva, associazione Centro amiche e amici della nonviolenza, associazione L’eccezione e la regola, associazione musicale e culturale Sonarte, associazione Nuova terraviva, associazione di promozione sociale Gentedisinistra, banda comunale Francesco Musi, comitato per la pace Spartacus, comitato Acqua pubblica Ferrara, coordinamento di Ferrara associazione Libera, coordinamento Istruzione pubblica Ferrara, Ferrara città di transizione, Gas Città nova, Gas Parchino schiaccianoci.
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