Attualità
25 Novembre 2020
Esperimento per una nuova modalità di lavoro interattiva in attesa di tornare agli incontri in presenza

Meis e Isco raccontano la lunga notte del ’43 via Zoom

di Redazione | 2 min

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Un collegamento interattivo con i ragazzi delle scuole per raccontare, in occasione dell’anniversario del 15 novembre scorso, l’eccidio del Castello Estense del 1943. Questo il tema dell’incontro organizzato dal Meis, Museo dell’Ebraismo italiano e della Shoah e dall’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara, che si terrà giovedì 26 novembre in diretta sulla piattaforma Zoom.

“Questa esperienza è frutto della volontà di continuare anche in questo momento difficile a svolgere il nostro ruolo, quello di formare – ha ribadito Amedeo Spagnoletto, direttore del Meis – , per questo abbiamo voluto creare, insieme ad Anna Quarzi, una piattaforma per connettere oltre duecento studenti di tante scuole che hanno risposto, e commemorare, non far passare in silenzio a causa delle restrizioni, i fatti dell’eccidio di castello estense”.

Hanno aderito al progetto cinque istituti scolastici: i licei Ariosto e Roiti, l’istituto tecnico Bachelet di Ferrara, il liceo scientifico Rita Levi Montalcini di Argenta e il polo scolastico di Codigoro.

La diretta si terrà dalle ore 10 dal Meis dove saranno presenti, oltre al direttore Spagnoletto e ad Anna Quarzi, direttrice dell’Istituto di Storia Contemporanea, Giorgio Pancaldi, presidente dell’Associazione mutilati e invalidi di guerra, testimone dei fatti, che all’epoca aveva vent’anni e vide i corpi davanti al fossato del castello la mattina del 15 novembre, e il professor Giorgio Rizzoni in veste di moderatore. Interverranno per i saluti istituzionali anche il prefetto Michele Campanaro e la direttrice dell’ufficio scolastico provinciale Veronica Tomaselli. La novità di questo incontro sarà che i ragazzi collegati da casa avranno la possibilità di intervenire durante l’incontro, per esprimere le proprie considerazioni e fare domande ai relatori.

Attraverso video, immagini d’epoca e documenti si ripercorrerà ‘la lunga notte del ‘43’, evento che come ha ricordato Anna Quarzi, è considerato l’inizio della guerra civile, italiani che uccidono altri italiani, ebrei, antifascisti, undici persone che furono uccise per vendicare la morte di Igino Ghisellini, reggente della Federazione di Ferrara, che avrebbe dovuto presenziare al congresso di Verona. Proprio questo congresso, come ha ricordato Spagnoletto, fu per la Shoah uno spartiacque, perché la carta di Verona, deliberata all’interno di questa riunione, prevedeva che gli ebrei italiani fossero ritenuti nemici, parte ostile del conflitto, e successivamente una nota di polizia del Ministro degli Interni Buffarini Guidi del 30 novembre successivo dichiarò che tutti gli ebrei dovessero essere arrestati e deportati.

Secondo i relatori questo format potrà essere una valida opportunità di lavoro in attesa di poter riprendere in sicurezza gli eventi in presenza, tra cui l’inaugurazione della terza mostra del Meis, prevista per il 2021, oltre alla mostra ‘Umanità negata’, inaugurata ma subito fermata dalle limitazioni Covid.

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