Turismo e territorio con il tour bike@boat
Un percorso sperimentato da Sipro poco prima della nuova fase emergenziale pronto per la stagione primavera/estate
Partenza dalla Darsena con la Nena, sbarco a Sabbioncello San Vittore, pedalata fino al ristorante Paradora, nuovo imbarco per Baura (dove è stato recentemente inaugurato il pontile, ndr) con ‘approdo’ al Fienile, allestito per l’occasione a laboratorio di pasta fresca e pane. Sessanta chilometri in andata e altrettanti di ritorno facendosi cullare dal fiume.
È quello che ha sperimentato Sipro, in collaborazione con Visit Ferrara, con una quarantina tra giornalisti e operatori di settore, pochi giorni prima del nuovo ‘lockdown’, ma che oggi, visti gli esiti positivi riscontrati, sta per essere confezionato e quotato per la prossima primavera estate, quando – si auspica – l’emergenza sanitaria ed economica si affievolirà. Intanto, «progettare – spiegano Stefano di Brindisi e Chiara Franceschini, amministratore unico e coordinatrice Sipro – è fondamentale per essere pronti a ripartire mettendo in ‘vetrina’ Ferrara».
Il tour è stato peraltro effettuato nel rispetto di tutte le norme anti Covid, tra distanziamento, punti igiene delle mani, tavoli da quattro persone. Si presta dunque a essere sfruttato anche nel caso in cui dovessero sussistere ancora provvedimenti limitanti. Presenti una decina di giornalisti di settore e blogger, tra cui Isa Grassano e Margaret Dallospedale, che dai social hanno ‘misurato’ le richiesta di informazioni, che sono state centinaia e provenienti da tutta Italia.
«Segno che la voglia di viaggiare scoprendo un turismo lento, non necessariamente stagionale e magari di prossimità c’è», la sintesi di Franceschini. Il tour rientra infatti nel progetto europeo Adrion5Sesnse, che mira a realizzare il brand Adrion sulla linea Adriatica Ionica, secondo un approccio olistico capace di coinvolgere i 5 sensi: quindi vista, olfatto, udito, gusto, tatto. E si inserisce nella filosofia/strategia della metropoli di paesaggio, ossia sfruttare i corsi d’acqua e di terra per muoversi senza mezzi, salvaguardando l’ambiente e recuperandone la socialità. «Sicuramente – la chiosa di Franceschini – questo sarà il fronte su cui insistere per promuovere Ferrara anche in ambito europeo».