Incendio nella notte. Coinvolte tre auto
Nella notte tra sabato e domenica, intorno alle 4, i Vigili del Fuoco sono intervenuti per sedare un'incendio partito da un'auto che poi ha coinvolto altre due vetture
Nella notte tra sabato e domenica, intorno alle 4, i Vigili del Fuoco sono intervenuti per sedare un'incendio partito da un'auto che poi ha coinvolto altre due vetture
Droga e soldi. È quanto i carabinieri avevano trovato, lo scorso 1° settembre, all'interno della Bmw nera con cui il 42enne Davide Buzzi e il 21enne Lorenzo Piccinini, entrambi senza patente di guida, erano arrivati davanti al bar Big Town di via Bologna con l'intento di chiedere il pizzo a Mauro Di Gaetano, proprietario del locale, prima che quest'ultimo, insieme al padre Giuseppe Di Gaetano, reagisse violentemente alla loro minaccia, uccidendo il primo e ferendo gravemente il secondo
Nel pomeriggio di venerdì 17 maggio la Polizia di Stato ha rintracciato una persona agli arresti domiciliari, che si era allontanata dal proprio domicilio non rispettando i dettami della misura a cui era sottoposta
“Vi auguro una buona vita, pensatemi ogni tanto, non dimenticatemi, ci sono stato anch'io sui questa terra”. Sono le ultime parole di Ulisse Trombini, divenuto suo malgrado famoso come il runner inseguito e insultato dal vicesindaco di Ferrara durante il lockdown.
Finiti nei guai dopo la maxi-operazione coordinata dalla Procura di Palermo, che ha portato a scoperchiare un'associazione a delinquere finalizzata alla truffa estesa in tutta Italia, i due fratelli di nazionalità nigeriana, che nei giorni scorsi sono stati arrestati a Ferrara, hanno scelto la via del silenzio
Ha rivissuto in aula le scene di quell’incubo che si sarebbe consumato lo scorso 29 luglio. Si è tenuto in tribunale, davanti al gip Carlo Negri e al pm Stefano Longhi, l’incidente probatorio per assumere la testimonianza della 16enne vittima della violenza di Elvis Omonghomion, di dieci anni più grande, accusato di violenza sessuale aggravata e spaccio aggravato di sostanze stupefacenti.
Secondo la prime ricostruzione che la ragazzina offrì ai carabinieri, lo scorso 29 luglio, attorno alle 22-22.30, l’indagato – già noto alle forze dell’ordine come spacciatore della zona Gad, conosciuto nell’ambiente con il soprannome di “Bobby” – era stato raggiunto dalla giovane in bici in via del Lavoro, accompagnata da un amico che però era rimasto distante ad attenderla nella zona della stazione. L’intento della 16enne era quello di acquistare da “Bobby” una dose di cocaina, come aveva fatto altre volte: la prima dose le era stata ‘regalata’ dal pusher, per attirarla nel vortice della dipendenza. Le successive erano state cedute a credito.
Anche quel 29 luglio la ragazzina non aveva soldi per pagare la droga, così “Bobby” è andato su tutte le furie, strappandole il cellulare e costringendola sotto la minaccia di un coltello a subire un rapporto sessuale dopo averla trascinata in una zona con folta vegetazione verso l’ex distilleria.
In aula la 16enne, assistita da uno psicologo, ha confermato quel racconto, arricchendolo di ulteriori drammatici dettagli nel rispondere alle domande delle parti.
Questo passaggio era l’ultimo tassello che mancava alla procura per chiudere le indagini e ‘congelare’ la prova. Ora si attendono i prossimi sviluppi processuali.
La famiglia della ragazzina ha incaricato l’avvocato Alessandro Felisatti per l’eventuale costituzione di parte civile.
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