Cronaca
11 Novembre 2020
Sono sette ferraresi frequentatori della Curva Ovest i responsabili del gesto intimidatorio del 30 luglio con tanto di striscione "Via i porci da Ferrara"

Testa di maiale mozzata al centro Spal, la Digos identifica gli autori

di Redazione | 3 min

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Una testa di maiale su uno striscione con la scritta “Via i porci da Ferrara”. Un atto intimidatorio, quello del 30 luglio scorso nei pressi del centro sportivo della Spal, i cui autori sono stati individuati dopo le indagini della Digos con conseguente denuncia per il reato di minaccia aggravata di sette ferraresi frequentatori della Curva Ovest dello stadio “Paolo Mazza”.

Quel giorno, nella mattinata, all’indomani dell’ennesima imbarazzante sconfitta dei biancazzurri contro il Verona, nei pressi del centro sportivo della Spal, a margine del guardrail, era stato trovato lo striscione e, al fianco, una testa di suino legata a una corda. Una macabra e inquietante protesta, dal tono intimidatorio, che ha fatto intervenire sul posto il personale della Digos, assieme a operatori della Polizia Scientifica, per effettuare i rilievi del caso, finalizzati a rintracciare elementi utili per l’eventuale identificazione dell’autore o degli autori del gesto diretto, in maniera inequivocabile, ai giocatori della Spal per il loro insoddisfacente rendimento. Lo striscione con la testa di maiale era stato posizionato da ignoti la notte successiva alla sconfitta della Spal contro il Verona per 3 a 0.

Purtroppo le uniche telecamere della zona non erano in funzione nel momento in cui era avvenuto il fatto, a causa di un guasto tecnico, così gli inquirenti si sono concentrati sull’unico elemento che avevano a disposizione, ovvero il codice di allevamento stampato sul padiglione auricolare della testa dell’animale, parziale poichè l’ultima cifra era abrasa. Si è proceduto con l’acquisire informazioni, dagli esperti del settore, su come funzionasse la filiera degli allevamenti dei suini e in questo modo, con massimo tempismo, si gli operatori della Digos sono riusciti a risalire alla provenienza della testa di suino. Quel suino, da un allevamento del Veronese, era stato regolarmente scortato presso un importante macello del mantovano per poi essere venduto, nei vari tagli, in diverse macellerie del nord Italia.

La Digos ha passato al setaccio le numerose macellerie della provincia di Ferrara riuscendo a individuare quella che, lo scorso 29 luglio, aveva venduto una testa di suino proveniente proprio dal macello di cui sopra. Assunte le testimonianze del caso e acquisita la documentazione probante, gli inquirenti hanno così identificato l’acquirente, un ferrarese di 45 anni frequentatore della locale Curva Ovest.

In seguito l’autorità giudiziaria ha disposto la consulenza tecnica sul telefono cellulare sequestrato al 45enne e, dai successivi sviluppi, nonché dalla certosina analisi delle celle telefoniche che coprivano la zona del reato quella notte, gli inquirenti hanno denunciato altre sei persone, tutte note come appartenenti al gruppo ultras “Otto Settembre”.

Le loro posizioni sono ora tutte al vaglio dell’autorità giudiziaria.

“In quella circostanza – commenta il questore Capocasa – avevo stigmatizzato il grave episodio, assicurando che i responsabili sarebbero stati individuati. Questa è la pronta, efficace risposta della Polizia di Stato nei confronti di coloro che attuano condotte illegali contro l’interesse della maggior parte dei tifosi perbene”.

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