Politica
31 Ottobre 2020
L'assessore Balboni recepisce le richieste delle associazioni di ripubblicizzazione del servizio ma rimanda la discussione per valutare la sostenibilità economica

Tavolo rifiuti: “Gestione in house rischiosa, valuteremo in Consiglio”

di Redazione | 3 min

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Continuano gli incontri tra Amministrazione, rappresentata dall’assessore all’Ambiente Alessandro Balboni, e cittadini, riunitisi in associazioni e comitati, promotori della gestione in house del servizio raccolta rifiuti.

Nel tardo pomeriggio di giovedì 29 ottobre, il Comitato “Mi rifiuto” e “Il Battito della Città” si sono ritrovati attorno a un tavolo virtuale tramite una videochiamata alla quale hanno partecipato anche i capigruppo dei Gruppi Consiliari del Consiglio Comunale di Ferrara. Sul tavolo la richiesta di ripubblicizzazione del servizio rifiuti a Ferrara.

L’idea delle associazioni è quella di dar vita ad una nuova azienda pubblica per la gestione del servizio rifiuti, cui affidare tale servizio in sostituzione di Hera che lo sta continuando a svolgere in un regime di proroga dalla fine del 2017. Il percorso individuato dalle associazioni prevede che le risorse iniziali – circa 6 milioni di euro – provengano da Ferrara Holding Servizi Srl che ha un capitale sociale di circa 81 milioni di euro e riserve per oltre 7 milioni. La proposta delle associazione è che tale scelta deve basarsi sulla predisposizione di un vero e proprio piano di fattibilità economico-industriale per rendere concreta l’ipotesi della ripubblicizzazione, da costruire con risorse apposite da parte di Ferrara Holding Servizi Srl.

A fronte di questa proposta, si è sviluppata un’ampia discussione tra i vari partecipanti al tavolo. In particolare, sull’ipotesi del piano di fattibilità preliminare alla ripubblicizzazione della gestione del servizio dei rifiuti, l’assessore Balboni ha dapprima sostenuto che i suoi costi sarebbero troppo alti rispetto alla fase di difficoltà di bilancio in cui versa il Comune per poi affermare che tale soluzione presenta sia criticità che opportunità. In ogni caso, tale scelta, sempre secondo l’assessore, deve passare attraverso una discussione in Consiglio comunale.

“Il dato dell’epidemia – ha commentato l’assessore Alessandro Balboni – pesa sulle casse dell’amministrazione per una cifra che supera i 13 milioni di euro, divisi tra 10 milioni di minori entrate e 3,2 milioni di maggiori spese. Questo dato non può essere sottovalutato, anche a fronte della situazione di incertezza che ancora aleggia sull’Italia e su tutto il mondo. Questa situazione suggerisce di usare prudenza e accortezza nel prendere decisioni che potrebbero esporre i cittadini all’aumento del carico fiscale e, al contempo, costringere l’Amministrazione a dover sostenere costi ingenti in un periodo di penuria per i bilanci”.

“Le associazioni che avanzano la proposta – ha aggiunto Balboni – stimano il costo della gestione in house del servizio raccolta rifiuti a una cifra pari, forse ottimisticamente, a sei milioni di euro. A questo importo già gravoso si devono aggiungere i costi al netto dei mancati ammortamenti dell’attuale gestore, che ammontano a circa 12 milioni di euro. A tutto questo bisogna infine aggiungere ingenti e costosi processi di formazione di un nuovo servizio, legati al personale e alle pratiche legali ed amministrative, che arriverebbe a sfondare la cifra di 20 milioni di euro”. “La decisione finale  – ha ribadito Balboni – sul futuro del servizio di raccolta rifiuti, dal 2017 in regime di proroga e gestito attualmente da Hera spa, spetterà al Consiglio comunale, il quale dovrà valutare la scelta più vantaggiosa e meno rischiosa per Ferrara e i suoi cittadini. Come Giunta avremo il compito di fornire ai consiglieri tutti gli strumenti per una scelta in piena consapevolezza delle prospettive e dei relativi rischi”.

“Da parte nostra – commentano le associazioni al termine dell’incontro – ci tocca constatare che l’attuale Amministrazione non pare propensa a percorrere la strada della ripubblicizzazione della gestione del servizio dei rifiuti, che rappresenta invece l’ipotesi più utile per migliorare il servizio, costruire una politica dei rifiuti orientata alla loro riduzione e riuso, ridurre la stessa Tari, che pesa non poco sulla situazione economica delle persone. In ogni caso, ci apprestiamo ai prossimi appuntamenti – nuova convocazione del tavolo partecipativo e discussione in Consiglio comunale – con l’intenzione di rendere più forte la nostra proposta e verificare le effettive volontà in campo sui temi da noi sollevati”.

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