Attualità
28 Ottobre 2020
La Fp Cgil: “Bene ma serve ulteriore uno sforzo ulteriore a livello regionale e nazionale”

Piano assunzioni sanità: molti concorsi vanno deserti

di Redazione | 4 min

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

“La situazione rispetto alla diffusione del Covid 19 sta peggiorando di ora in ora, la pressione sulle nostre strutture sanitarie sta aumentando notevolmente, e di conseguenza l’implementazione del personale della Sanità risulta indispensabile”. È la voce di Erika Salvioli della Fp Cgil, dopo il secondo incontro sindacale interaziendale con le direzioni delle due aziende sanitarie, dove sono stati illustrati i due piani dei fabbisogni e sono state date informazioni dettagliate rispetto alla situazione reale presente oggi.

“Documenti importanti – ragiona la sindacalista – sia per i numeri che per la programmazione futura della sanità ferrarese, garantire le necessità assistenziali legate al Covid e le prestazioni ordinarie (visite, esami, interventi chirurgici, ecc) precedentemente bloccate assume di certo un grande valore, tuttavia questo oggi non basta, serve uno sforzo ulteriore a livello regionale e nazionale”.

In particolare rispetto all’assunzione di dirigenti medici, “nonostante i quasi quotidiani bandi di concorso, non si riesce nemmeno a coprire le cessazioni, perchè molti concorsi vanno deserti, per cui i medici presenti ad oggi sono sottoposti ad una costante richiesta di ore aggiuntive”.

Sono stati assunti 45 specializzandi come previsto dalla normativa Covid e attivati diversi contratti atipici e precari, ma secondo la funzione pubblica “serve uno sforzo da parte di entrambe le aziende per stabilizzare e valorizzare maggiormente il proprio personale per evitare che questo personale vada via, è necessario prevedere anche modalità incentivanti rispetto alle continue modifiche organizzative legate all’evoluzione dell’epidemia, che può richiedere anche spostamenti dei medici da un presidio ospedaliero ad un altro”.

L’azienda Usl ha assunto circa 156 operatori sanitari e socio sanitari del comparto, l’Azienda ospedaliera circa 94 per il Covid più la copertura del turn over, per un totale di circa 300 per l’Azienda USL e 200 per l’Azienda Ospedaliera. Assunzioni che riguardano soprattutto Infermieri e Oss, ma anche tecnici di laboratorio, tecnici di radiologia, autisti di ambulanza e personale tecnico amministrativo.

“Per ovvie ragioni di emergenza – spiega Salvioli – anche qui molte assunzioni sono state fatte a tempo determinato, con contratti di collaborazione o libero professionali o interinali, pertanto rileviamo un aumento complessivo del precariato, per questo chiediamo che si proceda il prima possibile con lo scorrimento delle graduatorie a tempo indeterminato presenti e abbiamo chiesto che vengano espletati i concorsi pubblici per Infermiere, Assistente Sanitario e Assistente Sociale entro dicembre, in quanto per queste figure professionali non abbiamo più graduatorie. Abbiamo chiesto all’azienda ospedaliera più assunzioni di Operatori Socio Sanitari, figura di supporto importantissima che fino all’anno scorso era addirittura assente in alcuni reparti ( ad esempio in chirurgia ), sia a sostegno delle attività assistenziali vista l’impossibilità per i parenti di assistere i propri congiunti e affinché gli infermieri possano dedicarsi maggiormente alle attività infermieristiche di presa in carico e pianificazione e valutazione degli interventi”.

Per la Fp Cgil inoltre serve potenziare il Dipartimento di sanità pubblica, “sottoposto ogni giorno ad una pressione sempre maggiore causata dall’apertura di nuovi punti tampone “drive” a Cento e a Comacchio oltre quello di Ferrara, per l’aumento esponenziale dell’attività di indagine epidemiologica per ricercare i contatti delle persone positive, tutta l’attività di controllo sulle scuole, serve attivare il numero verde tutti i giorni compreso sabato e domenica, ma per fare tutto questo servono persone”.

Negli ultimi giorni è emerso un ulteriore problema: la carenza di personale infermieristico presso le Cra e le residenze per anziani. L’Ausl sta inviando propri infermieri dipendenti presso queste strutture, ma per questo serve un ulteriore investimento in termini di assunzioni e di risorse economiche.

In conclusione, “possiamo sostenere che il piano occupazionale della sanità ferrarese seppur coraggioso necessita di ulteriori implementazioni, l’evolversi repentino della situazione emergenziale ci fa supporre che non è sufficiente, visto che ora a differenza della prima ondata è necessario riuscire a garantire l’attività ordinaria senza chiudere nulla, recuperare ancora parte delle prestazioni rimaste bloccate, riuscire a garantire l’ampliamento dei posti letto per i pazienti covid presso gli ospedali di Cona, Delta e Cento e riuscire a implementare la risposta territoriale attraverso l’assistenza domiciliare, le Usca, e il dipartimento di sanità pubblica”.

Serve un investimento straordinario – conclude il sindacato – in termini economici e di personale sulla sanità pubblica e serve valorizzare tutte le lavoratrici e i lavoratori della sanità non con premi, ma con un rinnovo contrattuale vero e soprattutto, se veramente vogliamo uscirne, bisogna che ognuno di noi faccia la sua parte e rispetti rigorosamente le corrette indicazioni di prevenzione della diffusione del virus per non rendere vano l’immane sforzo che tutto il personale della sanità e del socio sanitario sta facendo da mesi senza sosta”.

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