‘Save the Park’ scrive a Vasco: “Proteggi il Parco Urbano, non reggerà i tuoi concerti”
Il comitato "Save the Park" interviene con una lettera indirizzata a Vasco Rossi sulla scelta del Parco Urbano come location dei concerti del 5 e 6 giugno 2026
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La città si è svegliata oggi con una bella sorpresa. È arrivato questa mattina in città il nuovo albero di Natale che diventerà il fulcro delle festività natalizie. Si tratta di un abete rosso di più di 50 anni, alto 15 metri e con un ingombro della chioma del diametro di 8 metri, proveniente da Stellata di Bondeno
Arrivano in tante, centinaia, nella Giornata contro la violenza sulle donne: giovani e giovanissime, studentesse, lavoratrici precarie, persone trans, ragazzi solidali
Pauroso incidente su via Virgiliana, al passaggio a livello che si trova all'altezza della torre Senetica. A scontrarsi un treno regionale che procedeva sulla linea che porta a Suzzarra e un camion bisarca
In un’informativa alla quarta commissione, la direttrice generale Ausl Ferrara ha fornito i dati sulla gestione della sanità nel penitenziario ferrarese
di Pietro Perelli
Da settimane in Nigeria si protesta contro la Sars (Special anti-robbery squad, ndr) e la protesta è arrivata anche a Ferrara dove la comunità nigeriana, al grido di “End Sars”, si è riunita in piazza Municipale.
Al loro fianco anche l’associazione Cittadini del Mondo, sempre presente per supportare le comunità straniere a Ferrara. Inizialmente in pochi i manifestanti, man mano che passa il tempo, arrivano a superare il centinaio. Cantano, urlano, si commuovono ricordando i loro cari e raccontando ciò che sta accadendo nel loro paese di origine. Un paese nel quale le proteste vanno avanti da tempo e nel quale molti giovani stanno scendendo in piazza “contro la corruzione del governo, contro le disuguaglianze sociali, contro la mancanza di opportunità per i giovani (che sono la stragrande maggioranza della popolazione)” scrive su Internazionale Oiza Q. Obasuyi.
Anche a Ferrara sono molti e sono giovani, famiglie con figli, ragazze e ragazzi che hanno attraversato il deserto e il mare per arrivare fin qui, ma anche ragazze e ragazzi nati in Italia e pronti a far sentire la propria voce per denunciare i crimini che stanno avvenendo nel loro paese di origine. “End Sars”, “End Swat”, “I’m scared to go to Nigeria, my fatherland”, “Stop kill our dreams, stop kill our future”. Sono alcune delle frasi che si leggono sui cartelli ma sono anche gli slogan portati avanti dalla protesta, pacifica, colorata, piena di energia. “Devono smettere di uccidere i nostri fratelli” dice una manifestante al megafono. Un’altra ricorda che quest’anno ricorrono i sessant’anni dell’indipendenza della Nigeria, “ma cosa festeggiamo – si chiede – un governo che uccide? Un governo che ruba? Chi muore in mare per scappare?”. “Siamo qua – incalza un’altra – per denunciare la corruzione del governo, per denunciare il massacro del 20 ottobre, ragazzi ammazzati da chi avrebbe dovuto proteggerli. Per questo veniamo in Italia, per questo affrontiamo la morte in mare”.
Un minuto di silenzio assordante viene dedicato ai morti del 20 ottobre, 38 le vittime in tutto il paese secondo Amnesty International, a cui si aggiungono molti feriti. E altri ancora sono i morti e feriti durante le proteste. In realtà la Sars è stata sciolta lo scorso 11 ottobre, come riporta la Cnn, dopo essere stata fondata nel 1992 per contrastare crimini come le rapine a mano armata o i sequestri. Questo però non ha eliminato i problemi perché i suoi membri sono stati assegnati ad altri reparti di polizia. E allora i giovani, i manifestanti, scendono in piazza e continuano a gridare “stop police brutality in Nigeria”. “Noi oggi siamo qua per sostenerli, per dargli la nostra voce – dice una giovane manifestante – perché, anche se siamo qua in Italia, potevamo essere noi quelli ammazzati, potevamo essere noi quelli molestati, potevamo essere noi quelli massacrati”.
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