Attualità
18 Ottobre 2020
La città estense tra le sessanta protagoniste della partecipata mobilitazione a sostegno del ddl Zan

Ferrara in piazza contro l’omotransfobia e “dalla parte dei diritti”

manifestazione Arcigay Ferrara - foto di Riccardo Giori
di Redazione | 3 min

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(foto di Riccardo Giori)

di Lorenzo De Cinque

Anche Ferrara tra le 60 città in tutta Italia ad aver aderito a #DallaParteDeiDiritti, grande mobilitazione nazionale a favore del Dl Zan, legge contro l’omotransfobia.

Nella città estense è stata promossa in particolare da Arcigay, Agedo, Arci, Circolo Uaar, Udu e 6000 Sardine ed è riuscita a raccogliere grande partecipazione nel sabato pomeriggio davanti la Cattedrale con un flashmob arcobaleno seguito da una serie di interventi.

“C’è un vuoto legislativo e i diritti che conquisteremo oggi saranno diritti che regaleremo a chi verrà dopo, a cui dovremo garantire un mondo più giusto”, esordice Manuela Macario di Arcigay Ferrara che ha precisa alcuni numeri molto significativi: “In Italia, il 62% delle persone Lgbt+ evita di prendersi per mano in pubblico; il 30% non frequenta certi luoghi per paura di aggressioni; il 32% ha subìto molestie nell’ultimo anno; l’8% ha subito aggressioni fisiche negli ultimi 5 anni”. Inoltre, Macario segnala “la firma del rettore Unife Giorgio Zauli su una lettera di accademici che si schierano contro il Dl Zan. Attendiamo spiegazioni. Quando si ricopre un ruolo simile bisogna stare attenti a rappresentare tutta la comunità”.

Tra gli interventi che si sono susseguiti, quello di Nicola Gasparini (vicepresidente di Arcigay Ferrara) che ha espresso “grande soddisfazione per la partecipazione di tante associazioni all’evento”. All’iniziativa, infatti, ha aderito una grande fetta dell’associazionismo ferrarese, tra cui Anpi, Cittadini del Mondo, Centro Donna Giustizia, Centro Documentazione Donna, Cgil, Forum Droghe, Gad, Istituto Gramsci, Udi, Uisp, Il battito della città, Società della Ragione.

“La Corte costituzionale – afferma Emanuela Zucchini (Agedo) – ha dichiarato che la libertà di opinione non ha un valore assoluto e ha dei limiti quando si trasforma in incitamento all’odio e alla violenza”.

“Noi sardine – sottolinea Ciro Zabini (6000 Sardine) – siamo da sempre un movimento che ha l’obiettivo di aggregare le persone contro ogni forma d’odio, per questo siamo a favore di una legge che porti finalmente l’Italia al pari degli altri Paesi europei”.

Ad intervenire anche Gregorio Oxilia (Uaar) che ribadisce come “bisogna salvare questa legge da eventuali ‘amputazioni’ per renderla realmente efficace sia per la prevenzione che l’assistenza”. Dall’ambiente universitario, invece, presente Udu con Michele Darsié che afferma come “per cambiare una società serve cambiare cultura, deve partire un processo che coinvolga tutta la società”.

Tra gli altri, anche Adam Atik (Cittadini del Mondo Ferrara) – “Siamo qui per reclamare qualcosa che dovrebbe essere già nostro” – e Francesca Battista (Cgil) che spiega come “il 23% delle persone Lgbt+ sul lavoro è discriminato e deve essere tutelato”.

Presente in piazza anche Fulvia Signani, professoressa di sociologia, in rappresentanza del presidente nazionale dell’Ordine degli psicologi che ha sottolineato “l’interesse e il sostegno al Dl Zan perché la consapevolezza e la libertà di vita dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere sono da tempo entrati nel nostro patrimonio scientifico e metodologico”.

Ad aderire alla manifestazione, inoltre, ci sono stati anche molti partiti e politici, dal Pd a Paola Peruffo di Forza Italia che è anche presidente della Commissione pari opportunità del Comune di Ferrara.

“Ogni volta che si aumentano diritti – dichiara Ilaria Baraldi (Pd) – tutta la società ne risulta avvantaggiata”, mentre Roberta Fusari (Azione Civica) sottolinea che “esserci è importante, fa piacere vedere che la città risponda a queste chiamate di civiltà”.

A conclusione dell’evento, l’intervento di Flavio Romano (Coalizione civica e consigliere Arcigay nazionale) che si rivolge direttamente ai consiglieri della maggioranza in Comune: “Potete tranquillamente continuare a dire che gay, lesbiche e trans sono da aggiustare e contro natura ma sappiate che potete farlo solo grazie alla nostra Costituzione antifascista, che difende la libertà di espressione”.

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