Eventi e cultura
12 Ottobre 2020
L’antologia curata dal critico ferrarese presentata alla libreria Libraccio

Matteo Bianchi e la poesia della quarantena

di Redazione | 3 min

Leggi anche

Muore Gabriella Sturani, l’addio di Vasco alla sua “Gabri”

E' stata partner di Vasco Rossi negli anni Ottanta e dalla relazione con la rockstar ha avuto un figlio, Lorenzo, riconosciuto dal padre nel 2003. Gabriella Sturani, originaria di Masi Torello, si è spenta a soli 56 anni, e i dettagli della morte non sono ancora stati resi pubblici. Ma è pubblico invece lo struggente post instagram scritto da Vasco e rivolto a Lorenzo

Il marito di Isabella Internò: “Mai chiesto nulla a mia moglie”

"Non sapevo nulla e non ho chiesto nulla a mia moglie sulla vicenda prima della riapertura del caso nel 2011”. Si può riassumere così la testimonianza in Corte d’Assise a Cosenza di Luciano Conte, marito di Isabella Internò unica imputata nel processo istruito per far luce sulla morte di Denis Bergamini avvenuta il 18 novembre 1989

Caporalato. Un “contratto morale” per ottenere il permesso di soggiorno

Una settimana lavorativa di sette giorni su sette, senza ferie, con soli trenta minuti di pausa pranzo e una paga da 7 euro all'ora, inizialmente promessa ma alla fine mai corrisposta. Queste le principali clausole del "contratto morale" - come lui stesso l'ha definito - che un 51enne di nazionalità senegalese aveva 'sottoscritto' con Ahmed El Alami della Coop Agritalia di Verona

«Noi siamo la lingua italiana, noi siamo il futuro della nostra lingua». Sono state le parole di Alessandro Agostinelli, il poeta e giornalista che insieme a Matteo Bianchi, sabato mattina, ha aperto la presentazione del volume Dal sottovuoto. Poesie assetate d’aria (Samuele Editore).

Sotto il portico della libreria Libraccio il critico ferrarese ha invitato a leggere alcuni autori dell’antologia da lui curata, i quali hanno recitato i loro versi come fossero «testimonianze di una ferita ancora irrisolta». Alberto Bertoni, Fabrizio Lombardo e Stella N’Djoku si sono misurati con la lingua italiana nel frangente tanto oppressivo quanto straordinario della quarantena e hanno messo nelle mani dei lettori la loro esperienza individuale. Un’esperienza che si è fatta dialogo e poi voce corale, tra regole estranianti, procedure asettiche di sanificazione e mesi di distanza l’uno dall’altro.

«Dal sottovuoto è scaturito da un incontro fortuito tra me e Matteo – ha precisato l’editore Alessandro Canzian – per dare origine e motivo a nuovi incontri tramite la parola poetica, diventando un terreno di confronto quotidiano durante le settimane più dure e dimostrandosi più fervido e incoraggiante del previsto». Dal volume, infatti, si è generato un percorso a ritroso, mirato alle nostre radici linguistiche, ma con prospettive future convincenti e doverose, proprio grazie alla costanza di Agostinelli. Il salto di regime sociale della scorsa primavera con l’impedimento a uscire di casa se non per attività necessarie, ha concesso allo scrittore toscano più tempo per la scrittura, il quale ha ripreso alcuni testi della nostra tradizione.

«Ho scelto alcuni sonetti celebri di Cecco, Cavalcanti, Petrarca e altri fino a Gozzano e mi sono impegnato a riscriverli, rispettando il tono originario e la forma stilistica, ma cambiando l’argomento. Ho parlato di coronavirus perché è un tema con cui dovremo ancora fare i conti». Agostinelli, accompagnato passo passo dal docente Alberto Casadei, ha raccolto ne L’ospite perfetta dei veri e propri canti, motivati da una passione radicale per la lingua e per le sue potenzialità espressive.

«Sono partito da Petrarca perché durante le prime settimane del lockdown mi rimbalzava in testa Solo et pensoso… d’altronde, quando uscivo ero solo e le restrizioni mi occupavano la mente. Le strade erano diventate i suoi deserti campi, dove non c’era nessuno. Da quel momento ho cominciato a ragionare sul riscrivere dei sonetti a riguardo». Poi è arrivato Cecco Angiolieri e il suo fuoco di rivalsa. Ma il lavoro di Agostinelli è l’esatto contrario della poesia di occasione: «Non è una poesia di protesta, bensì un’azione di rottura per tentare di infrangere un luogo comune, ossia che con il versolibero sia tutto permesso». Niente affatto, scrivere in versi nel corso del Novecento si è dimostrato sempre più difficile e alla ricerca di un ritmo sempre meno legittimo.

«Non è un gesto per tornare alla tradizione assoluta – ha concluso Agostinelli – ma per non dimenticare il nostro passato, né per darlo per scontato. La poesia non può essere in balia del contingente, tanto meno dell’emozione. Deve prendere le distanze, appunto, per metterla a fuoco».

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com