Comacchio
24 Settembre 2020
E' l'impronta che intende dare la nuova organizzazione a cui è stata affidata la manifestazione

Sagra dell’Anguilla tra cibo, cultura e tradizione

di Redazione | 2 min

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Comacchio. Ci vuole coraggio ad organizzare una sagra e per di più importante come quella dell’anguilla, che da oltre vent’anni richiama a Comacchio migliaia di persone. Ma la nuova organizzazione a cui è stata affidata, la cooperativa sociale Work and Services, non ha avuto dubbi. Si farà tutto nella massima sicurezza, nella piena garanzia della salute di tutti. Sarà dunque sagra nei tre primi weekend di ottobre: sabato e domenica 10 e 11, quindi 17 e 18 e 24 e 25.

Ma per ripartire serviva un messaggio forte, che viene da una frase di uno dei più grandi scrittori italiani, Pier Paolo Pasolini: “Solo nella tradizione è il mio amore”. Sarà questo il filo conduttore dell’edizione di quest’anno, che vuol dire riuscire a guardare con occhi nuovi i doni che le generazioni passate ci hanno lasciato in eredità. Dunque un sagra che si muoverà nel solco della tradizione, ma con uno sguardo aperto verso il futuro.

I luoghi simbolo della sagra, che appartengono alla storia della città, saranno l’antica Pescheria in piazza Trepponti e la Manifattura dei Marinati, come luogo di lavoro e di trasformazione delle anguille. Alla tradizione appartengono anche l’anguilla marinata e il sale di Comacchio, che saranno riproposti all’interno della manifestazione.

Ma una delle grandi novità, si diceva, sarà l’approccio culturale che si vuole dare all’edizione 2020. Verrà allestita una mostra sul sagrato del Duomo dove attraverso i testi del Diario di Giuseppe Ungaretti verrà raccontata la sua visione di Comacchio. Un modo per rendere omaggio ad uno dei più grandi poeti italiani, a 50 anni dalla sua scomparsa. Si vuole proporre un’avventura alla scoperta della nostra identità, delle nostre tradizioni, del nostro territorio attraverso lo sguardo e gli scritti di Ungaretti, che ebbe modo di soggiornare a Comacchio nel Natale del 1932, dove ritrovò Guidi, suo compagno d’armi della prima guerra mondiale. Ungaretti riuscì a registrare la bellezza della terra lagunare e l’unicità dei suoi abitanti. La mostra nasce dal desiderio di riguardare la bellezza e l’unicità di Comacchio, con gli occhi stupiti di chi l’ha vista per la prima volta, per continuare a custodirla e a rigenerarla.

A partire dallo sguardo culturale raccontato nella mostra, la Sagra vuole poi affrontare il tema complesso dell’economia. Un tentativo operativo di usare la tradizione per rigenerare la socialità e l’economia lagunare. Il convegno “Ripartenza o rigenerazione?” che si terrà il 17 ottobre alle ore 16.00 presso la Manifattura dei Marinati. Sarà un focus sull’economia generativa, cioè quella che sceglie di reinvestire le risorse per generare nuove opportunità di lavoro sui territori. L’incontro verrà realizzato con il coinvolgimento di Fondazione Cattolica Assicurazioni.

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