Politica
22 Settembre 2020
Zaghini e Macario intervengono anche sulla nomina di Pietro Di Natale come Presidente della fondazione Ferrara Arte

A Ferrara una mostra su Italo Balbo. Italia Viva: “Uno schiaffo alla città e ai suoi martiri”

di Redazione | 2 min

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Italo Balbo

“C’è da rimanere attoniti di fronte alle repentine novità, annunciate in pompa magna, alla stampa, dal presidente della fondazione Ferrara Arte”. È il parere di Manuela Macario ed Eric Zaghini, coordinatori provinciali di Italia Viva Ferrara, che intervengono sulle novità annunciate sabato scorso da Sgarbi.

La prima novità riguarda lannuncio di della scelta del nuovo direttore di Ferrara Arte, Pietro Di Natale. Ferma la piena legittimità della scelta – affermano -, osserviamo come linfaticabile attività di ricerca, che viene citata nel suo cv on line ufficiale comincia solo una decina di anni fa e trova i suoi esiti in un breve elenco di pubblicazioni esclusivamente curatoriali e soprattutto esclusivamente condotte in collaborazione con Vittorio Sgarbi”.

Per Zaghini e Macario “si tratta sicuramente di un giovane dalle buone speranze che, tuttavia, finora non ha dimostrato una grande indipendenza critica. Ferrara Arte, per crescere, forse avrebbe bisogno di una figura che vanti unattività scientifica di più ampio respiro, dotata anche di necessarie e spiccate capacità manageriali nellambito culturale”.

La seconda novità, annunciata da Sgarbi, riguarda la scelta di dedicare una mostra temporanea alla figura di Italo Balbo, da allestire auspicabilmente presso palazzo Koch.

E per Italia Viva “la scelta di celebrare ufficialmente un gerarca fascista nella città di Ferrara rappresenta lo scempio della nostra memoria storica”.

I due coordinatori ricordano che Italo Balbo “incarnò e ispirò, fin dagli albori, lanima violenta del fascismo declinandola in decine di azioni contro uomini e cose del movimento di sinistra, assaltando, picchiando selvaggiamente, distruggendo Camere del lavoro e sedi del Partito socialista e delle Leghe contadine”.

“Celebrarne le gesta, tacendo per pudore delle sue malefatte – concludono -, rappresenta uno schiaffo per la Ferrara antifascista e per i suoi martiri”.

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