Lettere al Direttore
18 Settembre 2020

Referendum Costituzionale, i No della Cgil

di Redazione | 2 min

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“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

Furgoni alla fiera di San Giorgio

Egregio Direttore, nel corso della fiera di S.Giorgio, che si svolge in questi giorni, in Viale Alfonso D'Este, via nel cuore della città, numerosi furgoni degli espositori hanno dimostrato un totale disprezzo, per le ordinanze locali, parcheggiando in zone non...

Il 20 e 21 settembre 2020 si svolgerà il referendum costituzionale per confermare o bocciare il taglio dei parlamentari approvato nell’autunno scorso.

Una riduzione dei parlamentari promossa senza un ragionamento sulla ridefinizione del ruolo delle due Camere e delle rispettive funzioni, deve essere affrontata non come una questione numerica ma per quello che è: una questione di rappresentanza democratica.

Rappresentanza già mortificata e fortemente compromessa dalla prassi consolidatasi degli ultimi governi di legiferare prevalentemente con decretazione di urgenza e questioni di fiducia e che questo referendum rischia di indebolire ulteriormente.

La riduzione dei seggi spettanti a ciascuna circoscrizione elettorale, in alcuni territori, sarà superiore al 40%, con una dilatazione dei collegi: sarà ancor più difficoltosa la conoscibilità e riconoscibilità dei parlamentari da parte della cittadinanza, più onerose le campagne elettorali lasciando la contesa politica a chi detiene grandi risorse economiche e a tanti cittadini sarà impedito di vedere eletti i propri rappresentanti anche a fronte di numerosi consensi riscontrati nelle urne.

La riduzione proposta dal referendum, renderà difficoltosa anche l’attività delle Commissioni Parlamentari che si potranno trovare ad operare in assenza di tutti i gruppi politici o con la difficoltà di adempiere efficacemente e con competenza alla funzione legislativa assegnata.

Una tale riduzione produrrà quindi, contrariamente agli intenti dichiarati, inefficienza nei lavori parlamentari e limiterà l’agibilità e la capacità ispettiva e di controllo delle opposizioni.

Perché non prevalgano le ragioni economiche a scapito della democrazia e partecipazione, in ragione del fatto che il referendum sarà valido anche senza la partecipazione del 50% più uno, è importante andare al voto e difendere la centralità del Parlamento ed è per queste ragioni che noi voteremo NO.

 

Battista Francesca

Cavallini Maria Lisa

Cattani Hania

Chiarioni Fausto

Fantoni Manuela

Fiorini Davide

Grazzi Riccardo

Liguori Luca

Mantovani Ida

Pistone Cristiano

Santolini Ennio

Tassinati Fabrizio

Vitali Natale

Zagatti Cristiano

Ziosi Valentina

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