Capire il genocidio per non ripeterlo: la lezione di Lemkin
Presentato l’ultimo saggio di Girolamo De Michele, Il profeta insistente, una biografia di Raphael Lemkin, giurista ebreo polacco che coniò il termine genocidio
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di Erika Cibin
Tempo di nuovi restauri per la chiesa di San Carlo Borromeo in corso Giovecca a Ferrara. Seriamente danneggiato dal terremoto del 2012, il seicentesco santuario progettato da Giovan Battista Aleotti sarà oggetto di una cospicua serie di interventi di riparazione post sisma finanziati con fondi regionali per la ricostruzione, per una spesa complessiva di 700mila euro.
Gli interventi, della durata prevista di nove mesi, consentiranno, in particolare, il consolidamento del soffitto in canna palustre e il restauro del dipinto nella sua volta interna; la riparazione delle lesioni sulle murature; il rifacimento dell’illuminazione; la ricostruzione della scala interna e del solaio ligneo della sacrestia; il rafforzamento strutturale della copertura e, infine, la ricollocazione sulla facciata delle statue che erano state rimosse a seguito del sisma.
I lavori, in quel di corso Giovecca, sono stati consegnati ufficialmente il 14 settembre, all’impresa ‘Ducale Restauro srl’, dal comune di Ferrara, il quale svolge il ruolo di ‘stazione appaltante’ per conto dell’Azienda Usl, attuale proprietaria dell’edificio dopo la sua assegnazione arcispedale Sant’Anna durante il regime napoleonico.
Gli interventi, della durata prevista di nove mesi, intendono ricostruire quasi in modo totale il santuario. Specificamente si vuol consolidare il soffitto in canna palustre ed il restauro del dipinto nella sua volta interna, riparare le lesioni che segnano le murature e procedere nella sistemazione dell’illuminazione, oltre a ricostruire la scala interna ed il solaio ligneo della sacrestia.
Una bella conseguenza ha subito la chiesa, a causa di quello storico terremoto, tant’è che è prevista anche la ricollocazione sulla facciata delle statue delle statue che erano state rimosse, per far sì che tutto ritorni come prima, e che quest’enorme disastro punti a rimanere un ricordo del lontano passato.
Tutto ciò è stato illustrato nella mattinata di ieri, 15 settembre, in occasione di un sopralluogo all’interno dell’edificio, dall’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Maggi e dalla dirigente del Servizio comunale Beni Monumentali Natascia Frasson, assieme a Paolo Rebecchi dello stesso Servizio, alla progettista e direttrice dei lavori Barbara Pazi ed ai rappresentanti della ditta, addetti all’esecuzione dell’intervento.
“Quella di San Carlo – ha sottolineato l’assessore Maggi – è una chiesa in cui i ferraresi sono sempre stati soliti entrare anche solo per un saluto o una piccola preghiera. Per questo l’amministrazione comunale si è preoccupata di poter operare come stazione appaltante per permettere la riapertura di quello che è un luogo simbolo della città”.
Natascia Frasson ha voluto precisare che quest’edificio era già stato interessato da interventi strutturali poco prima del sisma. “Ora quindi si desidera provvedere, in particolare, al ripristino dei danni all’apparato decorativo. L’intervento in partenza è, infatti, un’operazione propriamente di restauro e ad eseguirlo è una ditta con un’importante esperienza in questo campo, che ha proposto notevoli migliorie al progetto e che quindi restituisce al territorio una chiesa ancora più bella di quanto si possa prevedere con i fondi disponibili”.
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