Politica
4 Settembre 2020
Una notizia che dà merito al nostro ateneo” dice Alan Fabbri, ma confonde anche il giornale con l’agenzia di rilevazione

Il sindaco esulta per Unife sul Times, ma c’è da 8 anni. E la classifica è peggiorata

di Redazione | 3 min

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Il sindaco crede che Unife sia finita sul Times ed esulta orgoglioso. È la notizia un po’ bizzarra che arriva tramite velina dal municipio e che riporta le parole di Alan Fabbri: “L’università di Ferrara citata dal Times nella classifica dei migliori atenei in Regione, in Italia e al mondo: una notizia che dà merito al nostro ateneo del grande contributo che offre alla conoscenza e al sapere e della qualità dell’insegnamento e dei progetti di sviluppo portati avanti, con responsabilità e coraggio, in un momento decisivo, fatto di sfide importanti e complesse”.

Purtroppo però la notizia è tutto fuorché eccezionale e l’uscita di Fabbri diventa una doppia gaffe. La classifica oggetto di tanto entusiasmo è quella che vede l’università di Ferrara inserita nel Times Higher Education World University Rankings, che nulla ha a che fare con il celebre giornale britannico. Il Times potrà anche aver riportato l’intera classifica (così come qualsiasi altro organo di informazione dei cinque continenti), ma non c’entra nulla con THE (Times Higher Education), che è un periodico settimanale britannico specializzato sul mondo delle università e che annualmente stila in collaborazione con la società di servizi professionali PricewaterhouseCoopers il ranking.

Il Times Higher Education World University Rankings 2020 include quasi 1.400 università in 92 paesi.

La tabella si basa su 13 indicatori di performance che misurano le prestazioni di un’istituzione in termini di insegnamento, ricerca, trasferimento di conoscenze e prospettive internazionali.

La classifica è considerata attendibile in tutto il mondo da studenti, insegnanti, governi ed esperti del settore.

Bene, in base a questi indicatori, la previsione per il 2021 vede l’ateneo estense tra la 500a e la 600a posizione, mai così in basso. Già, perché – anche qui il sindaco sembra non esserne a conoscenza – Unife è presente in questa classifica sin dal 2012, praticamente da quando è nato questo ranking internazionale. E a scorrerlo tutto emerge più preoccupazione che orgoglio.

Nel 2012, primo anno di rilevazione, Ferrara era tra la 300a e la 350a posizione. Nel 2013 e 2014, sempre con Nappi come rettore era tra la 350a e la 400a.

Dal 2015 al 2019 è rimasta sempre tra la 400a e la 500a con l’eccezione dell’annus horribilis 2018 in cui era scesa nella macrofascia tra il numero 500 e 600. Nel 2020, anno per il quale Fabbri esulta e crede che Ferrara sia citata come se fosse tra i “migliori atenei in Regione, in Italia e al mondo”, la verità vede l’ateneo estense inserito tra la 400a e la 500a posizione, ben lontana dall’eccellenza di Bologna, prima tra le italiane con il suo posto numero 167.

Ma c’è di peggio, perché la previsione del 2021 del Times Higher Education World University Rankings vede Via Savonarola scivolare tra la 500a e la 600a posizione, dietro in regione sempre a Bologna e anche a Modena e Reggio.

Di tutto questo sembra che in municipio non si siano accorti, tanto che Fabbri fa le proprie congratulazioni al rettore Giorgio Zauli, alla sua squadra e ai docenti: “Per noi l’università è parte attiva e cuore pulsante dell’attività della nostra città, è una risorsa che unisce storia e competenze ed è un biglietto da visita eccellente per il nostro territorio”.

L’equivoca notizia viene commentata anche dal rettore: “E’ una conferma che l’ateneo è in crescita e che sta lavorando bene, non solo nel contesto nazionale – dove siamo estremamente competitivi, posizionandoci in vetta alle classifiche con  la magistrale a ciclo unico in Architettura da oltre dieci anni – ma anche in quello internazionale. Sono riconoscimenti che fanno piacere”.

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