Economia e Lavoro
6 Agosto 2020
Sit-in a Montecitorio e a Bologna. Il 24 agosto previsti presidi davanti a tutte le Prefetture. La situazione interessa 150 lavoratori di Ferrara

Estate di mobilitazione dopo 14 anni di contratto scaduto, sanità privata in rivolta

di Redazione | 3 min

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Dopo 14 anni di mancato rinnovo del contratto e tre anni di trattativa, i lavoratori della sanità privata aderenti a Cisl Fp hanno dato vita a un sit-in di fronte a Montecitorio e a Bologna davanti alla sede Aiop (Associazione Italiana Ospedalità Privata). A Ferrara sono 150 i lavoratori e le lavoratrici interessati in forza presso Salus e Quisisana.

Anche Cisl Fp dunque, assieme a Fp Cgil, si è mobilitata contro l’atteggiamento di Aiop e Aris (Associazione Religiosa Istituti Socio Sanitari) che hanno firmato una pre intesa senza poi presentarsi alla firma definitiva.

Sonia Uccellatori, segretaria reggente della Cisl Fp di Ferrara, parla di deriva di questo settore privato “che all’interno di un mercato garantito dalle risorse pubbliche non ha alcun rischio d’impresa”. “A nulla – dice – è servita la nota del 2 luglio del Ministro Roberto Speranza e quella del 28 luglio del presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, nella quale si chiariva che ‘la Conferenza, nel prendere atto anche di quanto chiarito e confermato dal Ministro della Salute con riferimento al tema delle tariffe, ha ribadito l’impegno delle Regioni e delle Province autonome a farsi carico del 50% dei costi del rinnovo contrattuale ‘con un mix di interventi individuati a livello territoriale relativi ai budget e alle tariffe, affinché non si registrassero ulteriori ritardi e si procedesse con sollecitudine alla firma del contratto per scongiurare un nuovo stato di tensione che, in una situazione come quella che stiamo vivendo, non possiamo assolutamente permetterci. Ma quali datori di lavoro hanno avuto tali garanzie nei rinnovi contrattuali? Cosa vogliono di più visto che pagano i propri lavoratori con stipendi che dopo 14 anni definire anacronistici è dir poco?”

“La deriva è chiara ribadisce Uccellatori – anche perché la sanità privata dal Covid-19 rischia di uscirne rafforzata visto la necessità di dare sostegno al pubblico per il recupero delle mancate prestazioni durante l’emergenza pandemica, ma lucrando sulla pelle di chi assicura che questo lavoro venga fatto anche con la richiesta dell’estensione dell’orario dei propri turni di lavoro”.

La Cisl Fp invoca con forza un intervento della Regione alla quale viene chiesta una revisione degli accreditamenti, fatta partire anche a livello nazionale. “Non ci fermeremo – promette Sonia Uccellatori – fino a quando non vedremo rispettato il diritto di chi lavora e deve avere a parità di prestazioni, pari salari e pari diritti”.

Dopo il presidio di giovedì scorso di fronte alla sede di Aiop a Bologna, quello del 5 agosto a Montecitorio, il 24 agosto i lavoratori della sanità privata aderenti a Cisl Fp saranno sotto le Prefetture di tutte le città d’Italia. “Sarà un’estate di mobilitazione ad oltranza verso lo sciopero nazionale”, conclude Uccellatori.

La protesta dei lavoratori della sanità privata, intanto, riceve il sostegno di Europa Verde reginale. Silvia Zamboni, vice presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna e capogruppo di Europa Verde e Paolo Galletti, co-portavoce regionale dei Verdi/Europa Verde Emilia-Romagna, ritengono infatti “inaccettabile il mancato rinnovo del contratto nella sanità privata tanto più se convenzionata con il sistema sanitario pubblico regionale”. “Questo – affermano – in una Regione che nel suo programma mette la sanità pubblica al primo posto ma per una parte di prestazioni fornite ai cittadini ricorre al privato convenzionato, che anche come tale non può  sottrarsi al rispetto dei diritti sindacali dei dipendenti. E’ indispensabile che nelle convenzioni con la sanità privata sia previsto il rispetto dei diritti sindacali dei lavoratori, il primo dei quali attiene al rinnovo periodico dei contratti di lavoro. Chiediamo quindi all’assessore regionale alla Sanità Raffaele Donini e al presidente della Regione Stefano Bonaccini di intervenire con urgenza per porre fine a questa inaccettabile situazione, certi che anche a loro il mancato rinnovo dei contratti scaduti da ben 14 anni appaia insostenibile”.

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