Attualità
15 Luglio 2020
L'indagine epidemiologica coinvolge potenzialmente 130mila donatori. L'assessore Donini: "Ancora una volta dimostrano generosità e responsabilità"

Donatori di sangue, al via lo screening sierologico con test gratuiti

di Redazione | 3 min

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(foto di Paolo Righi)

Test sierologici gratuiti ai donatori di sangue dell’Emilia-Romagna e una nuova indagine epidemiologica per la ricerca degli anticorpi per infezione da Covid-19, che riguarda potenzialmente 130mila donatori.

A dare il via ufficiale all’iniziativa della Regione l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, dalla Casa dei donatori di sangue dell’ospedale Maggiore di Bologna, dove si è recato per portare un saluto augurale e di ringraziamento a tutti gli operatori coinvolti nella nuova indagine, che vede l’adesione del Centro Regionale Sangue, delle Aziende Usl, di Avis e Fidas.

dati raccolti permetteranno di capire se la diffusione del virus tra i donatori di sangue delle diverse province è in linea con la situazione del territorio di appartenenza, e quindi di comprendere meglio come e dove il virus sia circolato, fermo restando il fatto che tutte le donazioni, anche nel periodo di emergenza, sono state effettuate in condizioni di massima sicurezza sia per chi il sangue lo ha donato, sia per chi lo ha ricevuto.

“Una proposta che ho avanzato qualche settimana fa – ha sottolineato l’assessore Donini – e che sta ottenendo un’adesione pressoché totale dei donatori di sangue, che dimostrano ancora una volta generosità e grande senso di responsabilità, allargando con il loro consenso la nostra azione preventiva per il contrasto alla diffusione del contagio. Questa nuova indagine epidemiologica, aggiunta a quelle già in corso per altre categorie, contribuirà ad individuare e circoscrivere potenziali focolai. Sono fiero dei nostri donatori – ha aggiunto Donini – la cui generosità supera ogni confine e non conosce ostacoli. Anche nel periodo di emergenza le donazioni sono proseguite, in sicurezza e senza rischi, e come sempre la nostra regione non solo è autosufficiente, ma anche in grado di donare ad altre”.

Sangue: i dati 2019 e 2020 in Emilia-Romagna. Sostanzialmente stabile, nel 2019, il numero totale di donatori in Emilia-Romagna, che hanno un’età media tra i 40 e i 45 anni: 138.241 contro i 139.250 del 2018. E sono state 197.157 le unità di sangue trasfuse, a fronte di 214.103 unità raccolte; l’ormai consolidato numero di unità utilizzate per la trasfusione (197.194 nel 2018) è frutto di un impiego sempre più appropriato di questa risorsa in relazione alle necessità e alle condizioni del paziente, di tecniche operatorie all’avanguardia e dell’introduzione di strategie di contenimento della terapia trasfusionale ormai consolidate nella pratica medica.

Tra i migliori in Italia l’indice di donazione, cioè il numero di donazioni effettuate per 1.000 abitanti, dell’Emilia-Romagna: 62,5 nel 2019, in aumento rispetto all’anno precedente in cui era assestato al 61,4, a fronte del 49,4 a livello nazionale.

Buoni anche i dati del primo quadrimestre 2020: nonostante la situazione di emergenza epidemiologica, si è continuato a donare e sono state raccolte 64.637 unità di sangue intero (-9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), anche in funzione dell’importante riduzione dell’attività sanitaria assistenziale ospedaliera non urgente verificatasi in quel periodo e della diminuita necessità di supporto trasfusionale che ne è derivata. Si registra invece un aumento delle unità raccolte in aferesi: 22.274 contro 20.832 nello stesso periodo 2019. L’Emilia-Romagna ha inoltre garantito, anche in questo periodo critico, l’autosufficienza e il supporto a Regioni carenti tramite la fornitura di 2.179 unità di globuli rossi.

Il sistema regionale sangue. Grazie innanzitutto ai donatori, ai volontari delle associazioni e a un sistema regionale sangue solido e innovativo coordinato dal Centro Regionale Sangue, anno dopo anno l’Emilia-Romagna è in grado di mantenere l’autosufficienza: ciò significa che nessun intervento né alcun tipo di attività sanitaria in cui fosse necessaria una trasfusione è stato rimandato. Non solo, perché la regione continua ad inviare sangue ad altre, non autosufficienti, che soprattutto in caso di emergenze devono essere aiutate: un dato anch’esso in aumento, con 9.532 unità inviate rispetto alle 8.763 del 2018.

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