Alcide Mosso
Perchè il triage solo ora? Se lo chiede il consigliera della Lega Alcide Mosso, che fa presente come a partire dal 18 maggio l’accesso all’Arcispedale “S.Anna” di Cona non è più libero. “Agli ingressi 1,2 e 3 sono stati istituiti i “triage” – spiega -, ovvero posti di blocco nei quali alcuni addetti fermano coloro che intendono entrare, li interrogano, misurano loro la temperatura, impediscono l’ingresso ad eventuali accompagnatori non indispensabili e pregano gli utenti di uscire se si sono presentati prima di 20 minuti rispetto alla visita programmata”.
Una precauzione tardiva secondo il leghista, che ricorda che “fino al 17 maggio – cioè quando il Coronavirus era nel periodo della massima virulenza – chiunque (oves et boves) poteva accedere all’ospedale anche se potenzialmente portatore del virus. Improvvisamente, dopo che il Covid-19 è diventato meno pericoloso, si inaugurano posti di blocco che servono a filtrare l’accesso di tutti quelli che vogliono accedere al nosocomio”.
Per Mosso, “se la misura ha un senso doveva essere applicata fin da febbraio, per evitare il rischio di possibili contagi”. Il consigliere chiede quindi al direttore generale dell’azienda ospedaliero-universitaria “per quale arcano motivo la misura in atto non è stata applicata quando sarebbe stata ben più necessaria e viene applicata solo ora, distogliendo alcuni dipendenti – se di dipendenti si tratta – dalle funzioni svolte in precedenza”.
Il motivo è abbastanza semplice e dipende dalle fasi di apertura e chiusura delle visite ambulatoriali, sospese nel periodo di maggior virulenza della pandemia. In quel periodo “l’accesso all’ospedale era ridotto all’osso – spiega l’ufficio stampa di Cona – e controllato. Le visite erano sospese e chi accedeva passava quasi esclusivamente per il pronto soccorso”.
Dal 18 maggio, invece, è stato attivato il triage “perché è ripresa l’attività ambulatoriale e gli accessi si sono clamorosamente moltiplicati”.
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