Attualità
1 Giugno 2020
Ripartenza in salita per ‘Il Galeotto’ di via Correggiari. Il titolare: “Da tre anni siamo in causa con la proprietà per via dei mancati lavori e ora ci vuole dare lo sfratto”

Calcinacci giù dal vecchio palazzo e il ristorante è costretto a rinunciare al dehors

di Redazione | 2 min

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

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È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

Non è certo il modo migliore per affrontare la ripartenza dopo il lockdown quello che tocca al ristorante ‘Il Galeotto’ di via Correggiari, una piccola via tra corso Porta Reno e via Boccaleone. Nella mattinata di domenica dei calcinacci sono caduti da una delle pareti del vecchio palazzo in cui è inserito il locale, costringendo i vigili del fuoco a transennare l’area, ‘mangiando’ anche il dehors estivo.

“Stamattina un signore è venuto dentro arrabbiatissimo perché gli stavano per cadere in testa”, racconta Luca Bottoni, titolare del ristorante. “Noi siamo aperti, ma abbiamo l’estivo chiuso, che in questo periodo è proprio magnifico”.

Il titolare e cuoco Luca Bottoni e il socio e cameriere Marco Marussi

Bottoni è il primo a essere arrabbiato per la situazione, che a conti fatti diventa anche pericolosa per l’incolumità fisica di passanti e clienti, e non si tira indietro: “Da tre anni siamo in causa con la proprietà del palazzo, l’8 luglio saremo davanti al giudice”, racconta. Il motivo è che “non vengono fatti i lavori necessari, tanto che i vigili del fuoco ci volevano far chiudere quest’inverno quando è caduta una trave, poi siamo riusciti a sistemare. Dobbiamo far togliere anche dell’eternit, ma niente”.

Il palazzo, ristorante al piano terra escluso, è in evidente stato di abbandono, con le finestre chiuse da grate che poco fanno contro le intemperie o contro i piccioni che sporcano tutto: “Sono venuti anche i tecnici del Comune, ma nessuno è intervenuto, non capisco come sia possibile – dice Bottoni, che poi, indispettito, prosegue – Eppure se guardate il tetto da Google Maps, quello è nuovo visto che la proprietà ha fatto installare un impianto fotovoltaico”.

La beffa, racconta il titolare, è che il proprietario “ci vuole dare lo sfratto perché nei tre mesi di lockdown non abbiamo pagato l’affitto”.

La versione della proprietà

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