Tamponi per tutti i pazienti che necessitano di essere ricoverati all’ospedale di Cona. Da martedì l’azienda ospedaliero universitaria ha aggiornato i protocolli per la prevenzione del contagio da coronavirus (Sars-CoV-2), seguendo le indicazioni date dalla Regione Emilia-Romagna.

Il Sant’Anna, dunque, effettuerà tamponi sia ai pazienti chirurgici che a quelli ‘medici’ che necessitino di un ricovero in ospedale.

Il tampone viene predisposto durante l’accesso al pronto soccorso (generale e in quelli specialistici) ed effettuato a tutti i pazienti da ricoverare o che vanno trasferiti nei posti letto delle case di cura accreditate. I tamponi sono refertati dal laboratorio analisi del Sant’Anna 24 ore su 24.

Nei casi di patologie tempo dipendenti (infarto miocardico acuto, ictus, emergenze chirurgiche, angioplastica in terapia intensiva) l’iter del paziente procederà speditamente senza attendere l’esito del tampone: questi casi verranno trattati dal personale sanitario con le stesse modalità e precauzioni di un possibile caso positivo.

Sempre al Sant’Anna sono state attivate alcune misure straordinarie di verifica della situazione epidemiologica dopo il riscontro di casi risultati positivi al coronavirus nelle unità operative di Medicina d’urgenza, Ortopedia e Degenza neurologica.

Le linee guida regionali e nazionali prevedono, in questi casi, che gli operatori venuti a contatto diretto (senza l’utilizzo dei Dpi) con pazienti positivi siano messi in auto sorveglianza, con segnalazione e interruzione dell’attività lavorativa nel caso di comparsa di sintomi specifici.

L’azienda ospedaliera, al fine di escludere con la più elevata certezza possibile che i fenomeni verificatisi siano di origine interna e per rivalutare la situazione epidemiologica degli operatori, ha deciso di effettuare test sierologici quantitativi sugli operatori delle unità operative coinvolte, in modo da avere in breve tempo un aggiornamento dello stato immunitario degli operatori stessi; di eseguire tempestivamente il tampone sugli operatori risultati positivi a qualsiasi tipo di anticorpi, sia IgG, sia IgM (test sierologici) e, infine, di programmare in ogni caso l’esecuzione del tampone a tutti i restanti operatori dei reparti nel corso della prossima settimana.

La buona notizia è che comunque i tamponi effettuati sui pazienti che sono venuti a contatto con i casi positivi sono risultati tutti negativi.