Politica
1 Maggio 2020
Il Comune dovrà rimettere mano al proprio bilancio per rispettare l’ordinanza del tribunale

Buoni spesa. Le reazioni della politica: “Alan Fabbri ha violato la legge”

di Redazione | 5 min

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“Nessuna “intimidazione”, ma solo giustizia ed equità”. Fioccano in tutta Italia i commenti politici sulla ordinanza che condanna la giunta leghista di Alan Fabbri a rispettare la legge sull’erogazione dei buoni spesa.

Da Ferrara il Partito democratico sostiene che “la falsa propaganda leghista del “prima i ferraresi” si sgretola: basta applicare le leggi ed è chiaro che quel che ha promesso Fabbri per strappare consenso, non è solo ingiusto, ma pure impossibile”.

In queste settimane i dem avevano chiesto in consiglio comunale di avere risposte “sulla palese ingiustizia del regolamento. Abbiamo fatto interrogazioni e interpellanze cui non è stata data risposta e ci è stato negato l’accesso agli atti nonostante una recente nota del prefetto ne ribadisse il nostro pieno diritto”.

Ma la giunta non ha risposto politicamente, “anzi, ha fatto ricorso alla solita retorica che ben conosciamo, nascondendosi dietro all’assoluta discrezionalità della giunta per l’accoglimento delle richieste, consentita dalla totale mancanza di trasparenza sulle procedure di verifica, passibile anch’essa di vaglio legale”.

“Accogliamo pertanto questa sentenza – continua il Pd – come un atto che ripristina con giustizia quanto è dovuto a tutte le persone davanti al bisogno e ringraziamo Asgi, Altro Diritto, l’associazione culturale Umanità, Cgil, Cisl, Uil e gli altri ricorrenti che si sono fatti portavoce in sede legale di una battaglia doverosa”.

Il dispositivo scritto dal giudice Mauro Martinelli “in un solo colpo smentisce Matteo Salvini – interviene la senatrice Pd Paola Boldrini -, ex ministro dell’Interno che la legge dovrebbe conoscerla a menadito ma aveva ritenuto di intervenire plaudendo il sindaco Alan Fabbri, e il Comune di Ferrara”.

La parlamentare ferrarese fa notare che “ancora una volta la nostra città si distingue a livello nazionale, perché altre amministrazioni, pur governate dalla Lega, non hanno innalzato i disumani paletti dei permessi di soggiorno di lungo periodo e della residenzialità, anziché i soli requisiti di disagio economico e domiciliazione nel territorio comunale tradendo e forzando il senso dell’ordinanza della Protezione civile. Dispiace che molti, che nelle scorse settimane avrebbero potuto accedere per necessità, siano stati tagliati fuori”.

“Il populismo non può spingersi fino alla violazione della legge – mette in guardia Marcella Zappaterra, capogruppo del Pd in Regione -. Lo certifica la sentenza che impone al Comune di Ferrara di rivedere i bonus spesa per non discriminare chi ha bisogno. Spero che prevalga il buonsenso ed evitino di pagare con i soldi dei ferraresi oltre al risarcimento anche un ulteriore sanzione per ogni giorno di ritardo nell’applicazione della sentenza”.

I diritti costituzionali non si toccano e l’umanità verso gli altri non deve mai essere calpestata, tantomeno da un sindaco” afferma Azione civica, che sottolinea come “non possono che essere, quindi, del tutto fuori luogo e frutto di mera propaganda politica le dichiarazioni di Salvini apparse sulla pagina della Lega Nord di Ferrara”.

Salvini aveva detto che “aiutare gli italiani non è reato! Eppure, a Ferrara, sindacati e associazioni hanno denunciato il sindaco Alan Fabbri perché ha sostenuto 3mila famiglie con 700mila euro complessivi di buoni spesa, messi a disposizione anche degli immigrati regolari. A Fabbri non hanno perdonato l’aver escluso i clandestini, che peraltro sono già beneficiati dal circuito dell’accoglienza”. Informazioni peraltro errate – fa notare Azione civica -, in quanto nessuna denuncia è mai stata fatta dalle associazioni, che hanno agito in sede civile in tribunale”.

Fabbri ha violato la legge. Lo dice il Tribunale”, è la ‘sentenza’ di Ferrara Coraggiosa, che vede nell’ordinanza “buone notizie per i tanti cittadini ferraresi che non sono riusciti neanche a presentare la domanda”. Il co-coordinatore provinciale Leonardo Fiorentini rimarca il fatto che “il sindaco leghista di Ferrara (chiunque realmente esso sia) ha quindi violato il Testo Unico sull’Immigrazione che, ricordiamolo, dal 2002 porta il nome dei suoi ideatori Bossi-Fini”.

Ma la decisione del giudice “è una buona notizia anche per tutti quegli studenti e lavoratori fuorisede che sono rimasti qui per non diffondere il contagio e che si sono poi visti dimenticati e ignorati dal Comune di Ferrara. È una brutta notizia invece per chi di quei bisogni ha fatto un uso strumentale e vergognosamente propagandistico, violando la legge”.

Il problema ora è che “a questo punto è evidente che il Comune dovrà rimettere mano al proprio bilancio, auspicabilmente come il Comune di Bologna che ha di fatto raddoppiato i fondi giunti dallo Stato. La nostra giunta è riuscita invece nell’impresa incredibile di non assegnare tutti i fondi messi a disposizione dal Governo”.

Anche dal M5S si alza la voce dei deputati Stefania Ascari e Cristian Romaniello: “Una vittoria della giustizia. Un’affermazione di civiltà”. “Dall’inizio rimarchiamo che i criteri adottati dalla giunta ferrarese sono discriminatori – affermano – perché non diretti in modo equanime a tutti. Il Tribunale di Ferrara ci dà ragione, ritenendo discriminatoria la delibera. Una lezione di umanità quanto mai attuale, alla luce che il nostro Paese (e non solo) sta vivendo”.

Ascari è la prima firmataria di una lettera inviata al prefetto Michele Campanaro e al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in merito. “Salutiamo con piacere la decisione del Tribunale di Ferrara – ribadiscono i parlamentari M5S – e ricordiamo che la discriminazione ha colpito sia gli italiani sia gli stranieri. Strano leggere oggi il senatore leghista Matteo Salvini affermare che ‘aiutare gli italiani non è reato’. Evidentemente, il leader del Carroccio ignora che con la delibera erano discriminati lavoratori subordinati a Ferrara (e non residenti) e lavoratori stagionali, quale che sia la nazionalità. Inoltre, erano discriminati richiedenti asilo e titolari di permesso di soggiorno”.

I due deputati pentastellati auspicano che la giunta ferrarese “torni presto sui suoi passi e adotti una delibera giusta e umana, così come stabilito dal Tribunale di Ferrara”.

Sempre dal MoVimento 5 Stelle arriva il commento di Silvia Piccinini, capogruppo regionale, per la quale “la decisione del tribunale di Ferrara smaschera ancora una volta la becera propaganda che la Lega sta portando avanti sull’emergenza Coronavirus, a Roma come in Emilia-Romagna. Le istituzioni non possono essere utilizzate per avere qualche like in più sui social network”.

“Piena soddisfazione” arriva anche dalle segreterie regionali delle organizzazioni sindacali per l’ordinanza cautelare del Tribunale di Ferrara “con la quale si segna un punto fermo relativamente alla parità dei diritti dei cittadini di fronte alla

legge”. L’ordinanza inoltre, rimarcano Fiorella Prodi (Cgil), Ciro Donnarumma (Cisl) e Giuseppina Morolli (Uil) “riconosce la piena legittimazione alle organizzazioni sindacali in ragione della loro attività quotidiana a tutela dei diritti di tutti i lavoratori, indipendentemente dalla loro nazionalità, quali titolari di un diritto proprio ad intervenire nei casi di discriminazione collettiva”.

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