
Renzo Melotti all’inaugurazione della quadreria all’ospedale di Cona
Copparo. “Non vi è linguaggio più universalmente compreso che quello dell’arte”. Lo ha detto il noto gallerista copparese Renzo Melotti all’inaugurazione della sua quadreria all’ospedale di Cona. Ora, a due anni di distanza da quel vernissage, il suo amore per l’arte continuerà a parlare anche a chi verrà dopo di lui.
Renzo Melotti è venuto a mancare lo scorso 15 aprile all’età di 86 anni dopo aver combattuto una lunga malattia che non ha nulla a che vedere con il coronavirus, nonostante la sua scomparsa sia avvenuta nel pieno dell’emergenza sanitaria con conseguente funerale in forma riservata alla Certosa.
La notizia della morte è stata resa nota solo oggi, 15 giorni dopo, per rispettare la volontà testamentaria del mecenate di spicco che ha fatto dell’arte la sua ragione di vita, fin dal 1978 quando ha aperto lo “Studio d’arte Melotti” in via Aldighieri a Ferrara.
Renzo Melotti è nato il 5 agosto 1933 ad Ambrogio di Copparo, nella casa al civico 3 di quella che allora si chiamava via Ca Vecchia dove ha vissuto fino all’età di 6 anni. Dopo il trasferimento a Fiume, è tornato nel 1945 in paese, con cui ha mantenuto rapporti stretti, pur spostandosi dopo qualche anno a Ferrara.
Già dirigente commerciale di un’azienda industriale multinazionale, si è sempre – fin da giovanissimo – interessato di arte figurativa, e nel 1978 ha iniziato l’attività galleristica con una grande mostra di Ligabue, nel suo “Studio d’arte”, che è rimasto attivo fino al 2003.
Nei 40 anni di attività, che l’hanno reso conosciuto a livello nazionale e anche oltre, state prodotte alcune pubblicazioni, tra cui una cartella “Dieci Artisti per Ferrara” con pittori che si sono succeduti nella sua galleria dal 1984 al 1993, collane e cataloghi. Uno dei suoi lasciti più grandi, oltre alle numerose donazioni di opere alla sua Copparo, è custodito all’ospedale di Cona, dove dopo alcune controversie legali è riuscito a dar vita a un’inedita galleria d’arte raccontata nei cataloghi “Arte e Scienza” realizzati per il Sant’Anna.
La comunità copparese è in lutto, a partire dal sindaco Fabrizio Pagnoni che si stringe al dolore della famiglia: “Con grande tristezza, questa mattina, abbiamo appreso della scomparsa di Renzo Melotti, figlio illustre della terra copparese. Desidero esprimere il cordoglio mio personale, dell’Amministrazione comunale e della comunità per questa grave perdita e la vicinanza a familiari, amici e a quanti hanno apprezzato Melotti come uomo e come alta personalità del mondo culturale”.
“Distintosi per l’attività di gallerista e la passione per le arti figurative contemporanee e per l’azione divulgativa e promozionale dell’arte, Melotti ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Copparo il 20 aprile 1999, conferita oltre che a valorizzazione delle sue radici, per premiarne l’opera di sensibilizzazione nel campo dell’arte e l’altissima opera meritoria a favore dell’infanzia (con una generosa donazione ha dato vita al reparto di endoscopia pediatrica all’ospedale Sant’Anna). A Copparo fece una cospicua donazione di opere d’arte, al centro purtroppo di dissapori con il Comune all’inizio degli anni 2000” ricorda il sindaco Pagnoni che, “malgrado questa pagina triste”, ritiene che “il nostro paese debba ricordare con stima e affetto uno degli esponenti più insigni del mondo culturale ferrarese e non soltanto, a cui ha dato i natali”.
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