Argenta
16 Aprile 2020
Il Comune ha iniziato a intervenire ma è tutto rallentato per l'emergenza sanitaria. Il Pd propone finanziamenti a sostegno dell'agricoltura

Non solo Covid, tornano a preoccupare bruco americano e cimice asiatica

di Redazione | 2 min

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di Giada Magnani

Argenta. Il bruco “Hynphatria Cunea” e la cimice nera asiatica, guarda caso anch’essa di origine cinese come il Covid 19, tornano a far parlare di sé. Ad un anno di distanza o quasi i due insetti salgono dunque e di nuovo alla ribalta.

Questo dopo essere stati protagonisti, nella primavera-estate del 2019, di paure e grattacapi generati tra la popolazione, per l’agricoltura e la salute. Nel primo caso si tratta di larve che, complice il caldo invernale, hanno incrisalidito sul territorio, nel verde, sugli alberi. E che poi hanno prolificato a dismisura nella vegetazione, sia in proprietà pubbliche che private, arrampicandosi anche sui muri, ma devastando soprattutto Aceri, spogliati dalle fronde e fagocitando le loro foglie. Un vermicello comunque assolutamente innocuo per l’uomo e gli animali. E, come tale, non trattabile con sostanze fitosanitarie, al contrario invece di un suo simile, più pericoloso, infestante ed urticante: vale a dire la più famosa “Processionaria”.

Il Comune ha già messo le mani avanti in anticipo, per non farsi trovare impreparato. Ma questa sua azione preventiva, di sfoltimento, abbattimento e potatura delle piante sarebbe al momento rallentata, complice a quanto pare anche il Coronavirus. L’intervento è stato completato in via Balestri, ma bisogna finirlo in via Vighi, mentre resta ancora al palo in via Chiesa a San Biagio, una zona quest’ultima particolarmente colpita dal lepidottero.

Diversa invece la questione della cimice. Un grosso problema, che ha già provocato ingenti danni alle coltivazioni e al suo indotto. Un fenomeno in sostanza considerato alla stregua di una calamità naturale. Al punto che la consigliera del Partito Democratico, Tatiana Bianchini, ha avanzato una proposta tesa a incrementare i finanziamenti a sostegno del settore e della sua rete. Ma anche per incentivare la lotta scientifica e biologica contro la più propriamente detta “Halyomorpha Halys”

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