Spal
9 Aprile 2020
L'attaccante ha parlato alla Gazzetta dello Sport: "Quando si riuscirà a venirne fuori saremo più forti. Non vedo l'ora di iniziare l'avventura al Napoli "

Spal, Petagna piange per i morti di Bergamo: “Un dolore immenso”

di Redazione | 4 min

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(foto di Alessandro Castaldi)

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Dopo l’intervista rilasciata a Diletta Leotta per Dazn di ormai un mese fa, Andrea Petagna è tornato a parlare dalla sua abitazione milanese – da dove sta trascorrendo questi giorni – e lo ha fatto attraverso le pagine de La Gazzetta dello Sport, a cui ha affidato la preoccupazione per il presente e la speranza per i progetti del futuro, senza dimenticare il proprio impegno solidale con #nonlasciamoindietronessuno, il movimento da lui stesso promosso per raccogliere fondi nella lotta al Covid-19, a cui hanno contribuito diversi calciatori con numerose donazioni.

E proprio da lì è partita la chiacchierata del bomber biancazzurro ai taccuini della Gazza, ripercorrendo i passaggi che l’hanno spinto a scendere in campo per dare un contributo: “Un giorno ho chiamato un amico esperto digitale e abbiamo cominciato, partendo da un’assunzione di informazioni alla regione Lombardia. Lo slogan è appunto #nonlasciamoindietronessuno e mi ha inorgoglito sentirlo poi usare dal presidente Mattarella: un onore, come l’aver raccolto finora quasi mezzo milione di euro. Duecentomila di questi sono andati al Niguarda per l’acquisto di tre letti per la rianimazione. Poi abbiamo voluto coinvolgere le strutture di Lecco, Monza, Ascoli: non ci fermeremo”.

L’attaccante si è poi soffermato sullo stop forzato dei campionati per via dell’emergenza Coronavirus: “Mi manca il calcio, ma dico che dovremo farlo solo quando tutto sarà sicuro. Porte chiuse? Non ha molto senso perché il calcio è fatto di tifosi. Ricordo ancora quell’ultima gara prima dello stop, Parma-Spal: si gioca, non si gioca, sì, no. Eravamo tutti un po’ spaventati: fu una gara che sembrò un allenamento fatto male. Ripeto: non mi piacciono le porte chiuse, il calcio ha bisogno della gente. Meglio ricominciare con tutti e quando saremo al sicuro”.

Del resto, sullo sfondo c’è da alimentare quella fiamma rimasta accesa dalle residue speranze di salvezza, che da quando è arrivato Gigi Di Biagio sembrano essere leggermente aumentate: “Abbiamo cambiato modo di allenarci, avuto una mentalità più offensiva e superiore intensità negli allenamenti. Nelle tre gare avremmo meritato ben più dei tre punti presi. L’anno scorso – ha aggiunto la punta – sono stato l’under 25 che ha segnato di più in A, quest’anno sono a undici e vorrei, se tutto ricomincia, toccare o superare quota sedici dell’ultimo campionato”.

Un obiettivo che sarebbe un biglietto da visita di tutto rispetto per la prossima avventura al Napoli: “Non vedo l’ora di iniziare. Mi aspetterà una piazza fantastica, un tifo straordinario, un top club. Arriverò per restare. Mi ricordo quando il mio manager Beppe Riso mi ha chiamato, mancava poco all’allenamento: ho ancora lo screenshot di lui mentre mi dà la notizia. Gattuso? Lo conobbi a Milanello, mi piace come allena e caratterialmente. Mi avrebbe preso anche a gennaio ma ho scelto di restare alla Spal: mi ha dato tanto e la devo ringraziare. E salvare”.

E a proposito di sogni da coronare e ambiziosi traguardi da raggiungere, il focus non può che spostarsi sulle possibilità di venire convocato dal commissario tecnico Roberto Mancini per Euro2021. Un’eventualità che potrebbe trasformarsi in realtà a partire dalla prossima stagione, anche se tutto dipenderà da come Petagna si comporterà all’ombra del Vesuvio: “Io ci proverò con tutto me stesso. Poter vivere un Europeo è diventato un chiodo fisso. Io ci sono, la mia missione è riuscire a segnare come sempre per potermi ritagliare una chance. Che mi giocherei con forza”.

Prima però c’è da fare i conti con un presente che deve tornare alla normalità, martoriato ogni giorno dalla brutalità di un nemico invisibile che uccide migliaia di persone, come ci viene ricordato dai carri militari che partono da Bergamo e trasferiscono le bare di coloro che non ce l’hanno fatta: “Un dolore immenso. Ho fatto anni lì, ho tanti amici e so anche di alcuni che hanno avuto delle brutte notizie. La forza per ricominciare l’avremo, ed è solo nella nostra testa e nel cuore: loro smuovono tutto. Quando si riuscirà a venirne fuori saremo più forti, dobbiamo prendere questo brutto presente per migliorarci. Ci innamoreremo di più di prima: di tutto. Una cosa cosa vorrei vedere: meno polemiche e più leggerezza, serenità”.

 

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