“A Ferrara tornano operativi i mercati che fanno vendita di generi alimentari in area chiusa, con un apposito varco d’ingresso già predisposto in zona circoscritta e delimitata, come accade al Mercato coperto di via Boccacanale Santo Stefano, ma pure in quello settimanale che riaprirà mercoledì mattina all’interno di Factory Grisù (ex caserma dei vigili del fuoco in via Poledrelli 21) e in quello nell’ex chiesa di via Montebello 43 organizzato nelle mattinate di martedì, giovedì e sabato”.
A fare chiarezza sulla questione della possibilità di vendita di generi alimentari con posteggi, banchi e bancarelle è l’assessore comunale a Attività Produttive/Patrimonio/Fiere e Mercati Angela Travagli, sulla base dell’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, pubblicata venerdì 3 aprile d’intesa con il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini.
“La vendita con posteggi – sottolinea l’assessore Travagli – anche a Ferrara può essere fatta solo dove ci sono aree coperte o scoperte, ma comunque recintate, mentre non si può sopperire con transennamenti temporanei. Le aree dove è possibile riaprire il commercio di generi autorizzati devono avere già caratteristiche strutturali e logistiche di questo tipo. Ovviamente vanno poi prese tutte le precauzioni indicate per questo periodo di emergenza, con uso di mascherina o altro elemento di protezione di bocca e naso in modo corretto (vista l’ordinanza del Sindaco di Ferrara in vigore da ieri, martedì 7 aprile, ndr) e distanziamento in base alle indicazioni che vengono date dal personale incaricato a regolamentare l’accesso”.
Allo scopo di contrastare e contenere la diffusione del virus Covid-19 resta quindi sospesa ogni attività di somministrazione sul posto di alimenti e bevande, con autorizzazione solo del servizio di consegna a domicilio, e “non rientrano tra le forme di commercio autorizzate i mercati ordinari, straordinari o a merceologia esclusiva o posteggi, ancorché alimentari, su area pubblica, all’aperto, che vengano delimitati ad hoc con transenne o altre strutture provvisorie, come specifica l’ordinanza ministeriale messa a punto per il nostro territorio regionale (art. 1 alla lettera d) e come abbiamo chiarito sottoponendo un apposito quesito alla responsabile regionale del Servizio Commercio dell’Emilia-Romagna”.
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