Copparo
2 Aprile 2020
La Zona Franca scrive a Pagnoni: "La sua lettera ci ha spaventato, ha scelto di non provare nemmeno a dare risposte"

Decreto acqua fresca? “Il sindaco non può alzare bandiera bianca”

di Redazione | 5 min

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L’associazione La Zona Franca (foto di archivio)

Copparo. Il sindaco di Copparo affida ad una lettera la sua resa all’emergenza. È in questi termini che l’associazione “La Zona Franca” ha letto la missiva “Il decreto è acqua fresca, cioè niente” in cui Fabrizio Pagnoni “comunica a cittadini e imprese che lui e la sua amministrazione non possono aiutarli”.

“Pur non essendo indirizzata a noi (in realtà non si capisce bene chi siano i destinatari della lettera) – commentano i membri dell’associazione – abbiamo voluto scrivere al sindaco Pagnoni perché la sua lettera ci ha spaventato. È la prima volta che vediamo un sindaco alzare bandiera bianca senza nemmeno aver provato a dare una mano alla sua comunità; mentre le comunità hanno grande bisogno di ritrovarsi in questo momento. E di sapere che la principale autorità laica si sta adoperando per i suoi abitanti”.

La Zona Franca, già attiva da diversi mesi sui media e tra i cittadini di Copparo, gli ha inviato una lettera che pubblichiamo in maniera integrale.

Caro Sindaco,

abbiamo letto la lettera che ha inviato ai giornali il 31 marzo e siamo preoccupati.

La situazione che tutti stiamo vivendo è drammatica, anche i cittadini e le imprese di Copparo stanno subendo con estrema sofferenza i colpi che l’attuale emergenza sta assestando sia sul versante sociale e umano che su quello economico.

Solitamente una comunità, nei momenti difficili, guarda al suo Sindaco per avere sostegno e per trovare risposte ai tanti problemi che si presentano. Così hanno fatto i cittadini copparesi, che in questi mesi l’hanno contattata o hanno lanciato appelli accorati (non ultimo quello dell’Associazione dei commercianti). Lei ha scelto di non provare nemmeno a dare le risposte che i cittadini e le imprese le chiedono. Dice che ha scritto una missiva alle associazioni di categoria. Oggi pubblica questa lettera indirizzata non si sa bene a chi, per denunciare misure inadeguate da parte del governo. E’ chiaro, lo ammette anche lei nella lettera, che non si sente in grado di fare più di questo.

Secondo noi è inaccettabile.

E proviamo a darle qualche consiglio:

– legga bene i decreti del Governo, a questi aggiunga le ordinanze e le disposizioni della Regione Emilia-Romagna e i protocolli firmati con le banche (l’ultimo, di ieri, consentirà l’anticipo degli ammortizzatori sociali a tutti i lavoratori). Ci troverà misure di sostegno alle famiglie e alle imprese mai viste prima. Ammortizzatori sociali, contributi a fondo perduto, agevolazioni finanziarie e fiscali. Il “decreto” di cui parla lei ha stanziato 25 miliardi di euro. Ne uscirà un secondo a metà aprile di pari entità. Definire queste misure “acqua fresca” è uno schiaffo a tutti quei lavoratori e imprenditori che stanno percependo gli ammortizzatori sociali e che in questi giorni stanno facendo richiesta degli indennizzi o delle misure finanziarie, attraverso commercialisti e consulenti del lavoro che pur di dare risposta ai loro assistiti passano le notti sui siti dell’INPS a caricare le richieste di indennizzo.

– Visto che sostiene che tutte le problematiche vengono scaricate dal governo centrale verso la “periferia politica”, come la chiama lei (evidentemente con non poca frustrazione), sarebbe il caso cominciasse a rimboccarsi le maniche e a lavorare duramente per dare risposte a queste problematiche, così come da più di un mese stanno facendo i singoli cittadini e gli imprenditori, le associazioni di categoria, le associazioni di volontariato, la Regione, il Governo e tutti gli altri sindaci. Guardi cosa stanno facendo i suoi colleghi e prima di alzare bandiera bianca prenda esempio: ci riferiamo, solo per citarne alcuni, al taglio delle rette degli asili, alle proroghe delle scadenze dei tributi locali, all’acquisto e distribuzione delle mascherine, ai progetti di rilancio del commercio locale.

– Invece di scrivere lettere senza destinatario in cui chiede ad altri di occuparsi dei piccoli e piccolissimi imprenditori, degli artigiani, dei commercianti e dei negozianti che, secondo lei, “non hanno nessun appiglio”, provi ad ascoltarli, a capire cosa le stanno chiedendo e a provi a dare loro qualche risposta, fosse anche piccola: sarebbe comunque un segnale che questa comunità un Sindaco ce l’ha. Magari cominci dal destinare risorse a coprire le rette delle scuole d’infanzia, invece che chiederle alle famiglie che non stanno usufruendo del servizio. O a prevedere contributi alle piccole imprese del suo territorio, per la messa in sicurezza, per l’acquisto dei DPI o per fronteggiare la sospensione dell’attività e poi ripartire. Risorse che può trovare senza fare troppa fatica, così come le ha trovate per assumere un portavoce e incaricare qualcuno per la gestione della pagina Facebook del Comune.

– Nessuno le ha chiesto di risolvere da solo, con il suo bilancio comunale, i problemi derivanti dall’emergenza Coronavirus. Nessun cittadino e nessun imprenditore è così sprovveduto da pensare che il Comune possa fare tutto da solo. Tutti i cittadini e le imprese, attraverso i loro rappresentanti sindacali e datoriali, stanno portando le loro istanze al governo e alla Regione, trovando risposte. Non saranno sempre esaustive, ma stanno arrivando. Ai cittadini e alle imprese che si sono rivolti a lei dice di aver chiesto di attendere le misure del governo. E ora che le misure stanno arrivando cosa fa? Le giudica “acqua fresca”, generando ulteriore allarme nei cittadini, che a questo punto, oltre ad essere stati abbandonati dal proprio Sindaco, si dovrebbero sentire abbandonati anche dallo Stato. Un ottimo risultato. Davvero.

– Un ultima cosa: gli 86.000 euro che il Governo ha già messo nella disponibilità del Comune di Copparo per il sostegno alimentare non vanno distribuiti tra tutte le famiglie. E’ già stato detto più volte, lo abbiamo scritto anche noi non più di tre giorni fa: sono destinati alle famiglie bisognose. Se lei sostiene che ammontino a 11,5 euro a famiglia, significa che lei, Sindaco, ha intenzione di non prevederne la distribuzione correttamente solo tra chi ne ha effettivamente bisogno. Privando quindi le famiglie di un sostegno importante. Dia retta a noi, la smetta di fare propaganda politica e si metta subito al lavoro per organizzare un sistema di assegnazione di queste risorse ingenti alle persone che invece potranno avere sollievo, grazie a queste risorse. E coinvolga anche l’associazionismo e le imprese del commercio, che al contrario suo, stanno dimostrando grande senso di responsabilità e vitalità.

Noi conosciamo i copparesi e, si fidi, sono meglio di come lei li rappresenta. Noi sappiamo che loro si stanno dando da fare, per superare questo difficile momento. E’ sua la scelta se lasciare che facciano da soli, o mettersi al loro fianco e lavorare perché si possa uscire da questa emergenza più uniti di prima.

La Zona Franca

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