Lettere al Direttore
1 Aprile 2020

Il decreto è acqua fresca, cioé niente

di Redazione | 3 min

L’ho letto, riletto e nuovamente letto con maggiore attenzione… mi sono confrontato con colleghi sindaci, le ho provate tutte, ma il mio giudizio non cambia: il decreto è acqua fresca, da qualunque parte lo vogliamo guardare…

In sostanza tutte le problematiche vengono scaricate dal governo centrale verso la periferia politica: gli amministratori locali che hanno poi il contatto diretto coi cittadini e le imprese… e a sostegno vengono largamente sbandierate risorse che già erano previste a valere sul fondo di solidarietà, mentre la dotazione di nuove misure è evidentemente irrisoria e persino imbarazzante sia nella misura, che nelle modalità di concessione.

Già il 5 marzo scorso ho inviato una missiva a tutte le associazioni di categoria proponendo di fare fronte comune a difesa del nostro territorio, delle famiglie, dei lavoratori, delle imprese, conscio che questa emergenza avrebbe provocato danni immensi e minato alla base il nostro sistema economico, anche e soprattutto locale e condividendo con loro la necessità di essere uniti sia come politica che come rappresentanti di tutte le forze economiche verso regione e governo.

Perché era già chiaro allora e lo è maggiormente oggi che le misure che servono per affrontare questa emergenza sono misure di ampia portata e di immediata urgenza, che devono certamente rispettare la salute dei cittadini, così come degli imprenditori e delle loro famiglie e aziende, e sono evidentemente misure di carattere straordinario, prima di tutto per garantire a famiglie e imprese la liquidità che è necessaria ora più che mai, l’attuazione di misure di riduzione fiscale, di sospensione, di decontribuzione – perché deve essere chiaro che i fatturati che sono mancati e che mancheranno saranno definitivamente PERSI, non solo rimandati – occorre agire in maniera consistente sugli ammortizzatori sociali, riducendo l’iter per potervi accedere perché siano da subito attuabili.

Il sistema bancario ha responsabilità di adempiere in merito alla conferma degli affidamenti, delle moratorie su leasing e mutui, evitare un ulteriore possibile credit crunch, ma lo deve fare in maniera massiva e capillare: non è pensabile che siano i singoli a dover richiedere tali misure e attendere le delibere degli istituti, anche e soprattutto in considerazione delle tempistiche che servirebbero… le rate corrono tutti i mesi e tante attività sono chiuse…

E pensare seriamente ai piccoli, piccolissimi imprenditori, gli artigiani, i commercianti, i negozianti che non hanno alcun appiglio e che da sempre sono abituati a contare esclusivamente sulla forza del proprio lavoro e magari di quello dei loro familiari: piccoli per dimensione, ma con grande capacità e spirito imprenditoriale e che rappresentano la tanta parte del nostro tessuto economico.

E mi ripeto: era già chiaro allora e lo è maggiormente oggi che misure di tale portata DEVONO essere sostenute centralmente perché non esiste bilancio comunale che sia capiente per fronteggiarle, nemmeno se si decidesse di concentrare tutte le disponibilità di qualche anno…

Ecco perché ai tanti cittadini e imprenditori che con accorato appello si sono rivolti a me in queste settimane ho chiesto di attendere le misure del governo, pur condividendo con loro la fretta e la necessità di agire da subito: perché sono perfettamente consapevole che quanto abbiamo previsto come amministrazione comunale è insufficiente per dare ossigeno e continuità.

Con angoscia prendo atto che al momento il sostegno al mondo imprenditoriale sia completamente ASSENTE e temo che se qualcosa arriverà sarà totalmente inadeguato: sottolineo come la misura di “solidarietà alimentare” per i cittadini di Copparo ammonti a nemmeno 11,50 euro a nucleo familiare; per quanto cercheremo di allocare al meglio queste risorse occorre capire e chiarire che stiamo parlando di NIENTE.

Come sindaco ho chiesto responsabilità e concretezza a tutela di cittadini, imprese e territorio; non mi piace e non accetto in silenzio una risposta come quella ricevuta: dobbiamo fare la nostra parte come amministratori e la faremo come sempre, ma tutti e ripeto proprio TUTTI devono assumersi le proprie responsabilità.

Fabrizio Pagnoni

Sindaco di Copparo

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