Attualità
31 Marzo 2020
Salgono a 13.531 i casi positivi in regione, 412 in più. Venturi: "Bisogna capire perché la malattia ha preservato gran parte di questa provincia"

Resistenza al Covid-19, “Ferrara è un caso da studiare”

Coronavirus SARS-CoV-2 Covid 2019
di Redazione | 7 min

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25Aprile. “La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare”

“La libertà è come l’aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni, e che auguro a voi di non sentire mai”. 

È con le parole di Piero Calamandrei – tra i padri fondatori della Costituzione – che il sindaco Alan Fabbri apre il suo intervento durante la celebrazione del 25 aprile, dopo l’alzabandiera e il picchetto d’onore. 

Cau, tutti le informazioni per l’assistenza nei giorni festivi

In occasione di due settimane in cui si stanno susseguendo numerosi giorni festivi, le Aziende Sanitarie ricordano gli orari di attivazione del servizio di Continuità Assistenziale per la cura e assistenza alla cittadinanza nei momenti in cui non sono presenti i medici di medicina generale

Coronavirus SARS-CoV-2 Covid 2019“Perché i contagi non sono mai cresciuti a Ferrara?”. La domanda avanzata dal commissario ad acta per l’emergenza Coronavirus, Sergio Venturi, rimane per ora senza risposta: “Evidentemente qualche ragione ci sarà, o che fosse zona malarica, o perché c’è la talassemia, però quando sarà tutto finito bisognerà chiederselo”.

Insomma, tra le Mura estensi e oltre “c’è una resistenza naturale di quella provincia a questa infezione, che dovremo studiare perché ci potrà essere utile per altri cittadini. È assolutamente inimmaginabile il motivo per il quale ci sono 75 servizi in ambulanza a Parma e ce ne sono 12 a Ferrara”.

Secondo Venturi bisogna quindi “capire perché questa malattia ha confini quasi fisici quando si entra a Ferrara; basta vedere la composizione di contagi nella provincia che ha una forte presenza sul capoluogo e prevalentemente sul confine della provincia di Bologna, ma una grande parte della provincia è preservata e di questo sono molto contento per chi vive lì”.

Ma per il commissario regionale ci sono “diversi elementi che ci inducono a essere moderatamente soddisfatti: abbiamo 412 casi in più rispetto a ieri, un numero così basso non lo avevamo mai visto e se fosse confermato sarebbe un decisivo decremento però non voglio che nessuno si illuda perché i decessi sono purtroppo sempre alti (+95)”.

In arrivo altre notizie confortanti: “A Medicina siamo vicini allo spegnimento del focolaio che speriamo di annunciare a breve, in settimana riceveremo i primi 50mila test sierologici per verificare lo stadio della malattia e la messa in sicurezza degli operatori sanitari, e fra una decina di giorni saremo nelle condizioni di fare scorta di mascherine e poterle finalmente ritrovare nelle farmacie grazie alle aziende che hanno riconvertito la produzione e che forniscono 150mila mascherine al giorno”.

“La previsione è di zero casi al 28 aprile? Forse, ma speriamo anche prima – confessa Venturi -. Certo non arriverà il giorno in cui magicamente tutte le province arriveranno a zero contagi, ma si arriverà in maniera scaglionata. Intanto stiamo già lavorando per quando l’emergenza sarà finita, per un avviso rapido a medici di famiglia e aziende sanitarie in modo da da segnalare subito eventuali nuovi casi o preludi di focolai.

Complessivamente sono 13.531 casi di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna, 412 in più di ieri. 50.990 i test refertati, 1.551 in più rispetto a ieri secondo i dati accertati alle ore 12 di lunedì, sulla base delle richieste istituzionali relativi all’andamento dell’epidemia.

Sono 5.896 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (170 in più rispetto a ieri); relativamente contenuto – come si sta verificando negli ultimi giorni – l’aumento di quelle ricoverate in terapia intensiva, che sono 351, 18 in più rispetto a ieri. I decessi sono purtroppo passati da 1.443 a 1.53895, quindi, quelli nuovi, di cui 69 uomini e 26 donne.

Al tempo stesso, continuano a salire le guarigioni, che raggiungono quota 1.227 (86 in più rispetto a ieri), 926 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 301 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovdecessi riguardano 21 residenti nella provincia di Piacenza, 25 in quella di Parma, 12 in quella di Reggio Emilia, 14 in quella di Modena, 16 in quella di Bologna, 2 in quella di Ravenna, 4 in quella di Rimini, 1 decesso si riferisce a un residente fuori regione. Pertanto, nessun nuovo decesso si registra nel territorio imolese, nella provincia di Ferrara né in quella di Forlì-Cesena.

Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.516 (41 in più rispetto a ieri), Parma 1.859 (50 in più), Reggio Emilia 2.208 (62 in più), Modena 2.137 (43 in più), Bologna 1.619 (115 in più), Imola 253 (14 in più), Ferrara 306 (6 in più)Ravenna 568 (15 in più), Forlì-Cesena 683 (di cui 343 a Forlì, 25 in più rispetto a ieri, e 340 a Cesena, 16 in più), Rimini 1.382 (25 in più).

Tamponi drive through. La metodologia ‘drive through’ – che prevede l’esecuzione del tampone, in maniera veloce e sicura, sulla persona a bordo della propria automobile – affianca l’attività dei tamponi a domicilio. Due gli obiettivi: valutare in tempi più rapidi persone clinicamente guarite (prive dei sintomi dell’infezione) che necessitano di effettuare il tampone due volte a distanza di almeno 24 ore uno dall’altro, prima di essere dichiarate guarite a tutti gli effetti; e al tempo stesso, eseguire i tamponi anche su persone che presentano sintomi lievi.

La prima apertura è avvenuta il 14 marzo a cura dell’Azienda sanitaria di Bologna presso la sede del Dipartimento a San Lazzaro di Savena. Ma anche questa attività sta progressivamente estendendosi a tutto il territorio regionale. A Reggio, dopo la prima struttura nella camera calda del vecchio Pronto Soccorso, sono state attivate oggi le strutture ‘Drive in’ per l’esecuzione di tamponi su appuntamento a Castelnovo ne’ Monti e Guastalla, nelle tende fornite dalla Protezione Civile. Domani saranno attivati i punti Drive in a Correggio, Montecchio e Scandiano.

I tamponi vengono effettuati alle persone a fine quarantena, in alternativa alle visite a domicilio che richiedono tempi più lunghi, con risparmio di numero di operatori e dispositivi di protezione personale.  A Parma è partita la modalità drive through per l’esecuzione dei tamponi per i sintomatici lievi e gli asintomatici. Le persone vengono chiamate dall’Azienda e, con la propria auto, si recano nella sede del Dipartimento di sanità pubblica a Parma, dove è stata installata la tenda, e alle due postazioni presenti all’Ospedale di Vaio a Fidenza (tenda) e all’Ospedale di Borgotaro, dove viene utilizzata l’ex-camera calda del Punto di primo intervento ora chiuso temporaneamente.

Anche a Modena dal 23 marzo si effettua il test in auto, non solo per accertare la guarigione di chi non ha più sintomatologia, ma anche per i casi di sospetto Coronavirus che, presentando solo sintomi lievi, riescono a spostarsi in auto. Questa modalità, già applicata con successo da alcune settimane per gli operatori sanitari Ausl, rende possibile razionalizzare sia l’utilizzo delle risorse professionali sia quello dei dispositivi di protezione degli operatori sanitari coinvolti. In aggiunta, riduce il carico sugli dell’Assistenza Domiciliare e dell’Igiene Pubblica permettendo così una risposta alla cittadinanza più rapida e modulata sulle diverse condizioni cliniche.

Cesena la modalità drive through è partita oggi pomeriggio ed è finalizzata all’esecuzione dei tamponi per la verifica di avvenuta guarigione degli asintomatici dichiarati guariti clinicamente. Le persone, convocate dal Dipartimento di Sanità Pubblica, si recano con la propria auto presso il parcheggio dell’ospedale Bufalini, adiacente alla Piastra Servizi, dove è stata allestita la tenda dalla Protezione civile. A Forlì è stata aperta, sempre ad opera della Protezione civile regionale, una struttura – non ancora operativa – dove si effettueranno i tamponi in auto non appena sarà avviata l’attività.

Posti letti aggiuntivi. Da ieri a oggi, sono stati allestiti altri 21 posti letto per i pazienti colpiti da Coronavirus, che complessivamente passano da 4.995 a 5.016, tra ordinari (4.475) e di terapia intensiva (541). Sono 272 quelli a Ferrara (32 terapia intensiva).

Attività Agenzia per la sicurezza territoriale e protezione civile. Proprio in queste ore, dal Dipartimento nazionale della protezione civile sta arrivando un significativo quantitativo di dispositivi di protezione individuale di vario tipo; sono attualmente in corso l’inventariazione e la distribuzione, che sarà rendicontata domani nel consueto aggiornamento pomeridiano.

Dall’inizio dell’emergenza a ieri, tra Dipartimento nazionale e donazioni sono pervenute in Emilia-Romagna 555.000 mascherine ffp2, 95.430 ffp3, 12.800 occhiali protettivi, 31.168 tute, 1.888.300 mascherine chirurgiche, 718.00 guanti, 2.600 camici, 3.000 copri scarpe, 2.000 copricapo; 3.597.000 mascherine del tipo Montrasio.

Volontariato. Sono stati 355 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati ieri, domenica 29 marzo; dall’inizio dell’emergenza, si contano 8.329 giornate. Le principali attività hanno riguardato: supporto alle Ausl nel trasporto degenti con ambulanze (Cri e Anpas), per un totale di 135 volontari;  supporto ai Comuni per le varie attività di assistenza alla popolazione (196 volontari, con una crescente presenza degli scout Agesci); 24 volontari sono stati impegnati nella disinfezione e sanificazione dei mezzi di soccorso. Su richiesta pervenuta dall’Ausl Romagna, è stata montata una tensostruttura per la sanificazione delle ambulanze presso la sede riminese della Croce Verde di Novafeltria, con la collaborazione del Coordinamento provinciale del volontariato di Rimini.

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